Intervista a Mary Rider

Mary, cominciamo parlando un po’ della tua formazione ‘umanistica’…
Sono diplomata al liceo classico, ho una laurea in letteratura moderna con specializzazione italianistica, ho fatto una tesi di laurea in letteratura comparata, a questo comunque ho affiancato da sempre una forte passione per il giornalismo.
L’esperienza giornalistica l’ho vissuta totalmente, a pieno, in tutte le sue sfaccettature, dalla gavetta per i giornali locali in provincia di Salerno al problema del reinserimento quando mi son trasferita a Torino – premetto: io mi son sposata a 24 anni e mi sono poi trasferita a Torino con mio marito quando non ero ancora laureata, quindi ho proseguito a distanza il mio percorso di studi, poi una volta laureata ho cominciato a contattare delle testate locali, ho fatto un corso di ufficio stampa, poi un master in giornalismo che mi ha aiutata nella formazione a 360° per quando riguarda il web, la carta stampata, la tv intesa come trasmissione di videonotizie e documentari – ho vinto anche un concorso come documentarista – ho fatto un po’ di cose…

Poi affronti il mondo del giornalismo, ed accade che…
Ti dico, io un po’ alla volta mi sono resa conto che il giornalismo, come la scrittura in generale, non mi dava quelle soddisfazioni che mi aspettavo. Come tutti quanti, volevo ‘cambiare il mondo’ (ride), volevo raccontare le cose con giustizia e onestà, solo che non funzionava così…il meccanismo era molto più complesso, e da ragazzina ingenua non l’avevo capito. Questa è una cosa che mi ha scottato e deluso, m aspettavo qualcosa di diverso e semplicemente ho detto ‘lasciamo perdere’ nonostante abbia poi completato il percorso di studi ed abbia lavorato per 5 anni anche come portavoce per un partito politico, insomma giornalismo in tutte le sue sfaccettature e diversi livelli, ma non era quello che stavo cercando, per cui l’ho messo da parte.

Come si verifica allora l’approccio nel mondo dell’erotismo, e successivamente nel porno?
Il porno è arrivato per caso. Come dicevo sono sposata con lo stesso uomo da quando ero ventiquattrenne, per cui a Settembre saranno 17 anni, e abbiamo deciso nel 2012 di cominciare a frequentare un club di scambisti. Ci son tanti luoghi comuni sulle motivazioni per cui una coppia si avvicina a questi locali…coppia delusa, coppia sfigata…può essere così come non può essere, io avendolo vissuto e continuando ad avere questa esperienza dico che in realtà è un mondo che mette anzitutto serenità alla coppia: la coppia che va in questi locali deve essere una coppia salda, collaudata, che non ha problemi, perché quando ci si trova a vivere determinate esperienze se hai problemi di incomprensione, di mancanza di dialogo, la coppia scoppia.
Ho avuto esempi di come questo tipo di esperienze mettono alla prova la stabilità di una coppia, persone che si sono avvicinate a questo mondo in maniera sprovveduta, senza aver collaudato bene la propria esperienza personale, hanno poi finito per lasciarsi.
All’inizio avevamo curiosità di capire di che cosa si trattasse, ce ne avevano parlato tanto in maniera negativa ma io sono come San Tommaso…se non provo le cose personalmente non credo a quello che mi viene raccontato – sarà anche la deformazione personale dell’essere giornalista – fatto sta che abbiamo cominciato a frequentare questo locale dapprima come turisti, vivendo l’esperienza dell’esibizionismo.
I giochini ad autoriprendersi li abbiamo sempre fatti anche in privato, questa voglia di rivedersi…abbiamo sempre avuto una grandissima complicità ed un rapporto molto intenso anche sessualmente.
Poi è capitato che all’interno di questo locale ci fosse un trans che diceva di avere una sua casa di produzione e che stava cercando attori e attrici, e ci ha proposto di girare una scena per lei facendo un casting per capire se la cosa poteva interessarci. Premetto: io non ho mai avuto questa ambizione, questa aspirazione, perché comunque non vivevo il rapporto con il mio corpo tanto armoniosamente…da giornalista avevo sempre trascurato la mia persona dicendomi ‘io sono una macchina che lavora, che deve portare a casa la notizia, non sono un uomo o una donna, sono una macchina che deve essere puntuale-precisa-efficiente.’ Quindi avevo completamente messo da parte il mio ‘io’, vestivo in maniera molto anonima, non avevo nulla che mi caratterizzasse perché il mio lato estetico non aveva nessuna importanza: per carità, ordinata, pulita, ma anonima.
Niente, ci siam trovati davanti alla videocamera con la mascherina – in quel momento io avevo ancora il mio lavoro, anche se un po’ alla volta lo stavo lasciando – ed anche Eric (mio marito) essendo programmatore informatico, non era il caso che si esponesse tanto per il problema che in Italia se fai porno sei reietto, persona perversa e quant’altro.

L’esperienza comunque fu positiva?
Noi ci siam sentiti a nostro agio, la parentesi poteva anche chiudersi lì, poi però è successa tutta una serie di eventi che ci hanno invece portati a quello che siamo oggi. Sempre questa produttrice aveva comprato uno spazio video in una tv locale e mi aveva chiesto di aiutarla nella presentazione…alla fine presentavo io la sua trasmissione, un talk show sull’erotismo un po’ triste perché ho scoperto che in televisione non mi permettevano nemmeno di utilizzare termini tipo ‘eiaculazione precoce’…ecco perché una delle mie visioni oggi è quella di cambiare la tv italiana, son temeraria (ride)

Ricordi il titolo di questo primo film, la casa di produzione o qualche dato del genere?
Il titolo del film non lo ricordo, è stato pubblicato per la Sonia Rey Production, in tutti i film questa regista ha messo il suo nome anche come attrice. Io lì ho una parrucca bionda, ho la mascherina e non ho ancora il tatuaggio quindi non sono riconoscibile. L’anno era il Dicembre del 2013.

Dunque da lì le cose cominciano a muoversi con una certa continuità o sbaglio?
In realtà all’inizio il percorso è stato lento…ho cominciato ad aiutare lei a preparare la sua trasmissione a cadenza settimanale, poi mi ha chiesto di accompagnarla in una fiera internazionale, la fiera Eros Porto del Marzo 2014 in Portogallo. Qui accade che mi ritrovo sbattuta su un palco dicendomi ‘improvvisa!’ Ora immagina…una giornalista, un leone da tastiera che va alle manifestazioni, si ritrova su un palco con centinaia di persone davanti…a me piacciono le sfide e ho detto: proviamo! Lì ho cominciato a muovermi, ad ancheggiare, a spogliarmi…magari in maniera sgraziata, non avevo esperienza di ballo, di danza, però a quel punto è entrato in scena anche mio marito Eric, mi ha dato una mano ed abbiamo cominciato ad esibirci in coppia con movenze erotiche e sensuali. La caratteristica degli show in Portogallo è che negli spettacoli pubblici c’è soltanto erotismo, negli spettacoli privati è come un ‘teatro del porno’, quindi le persone pagano un biglietto simbolico di pochi euro per vedere i performer che fanno sesso dal vivo, un teatro pornografico insomma.
Lì ci siamo esibiti, io e mio marito, in uno spettacolo di sesso dal vivo…di solito gli uomini hanno difficoltà nell’esprimersi sessualmente in pubblico, devo dire che mio marito è stato bravo, è stata un’esperienza che ci ha dato in quei giorni un’adrenalina a mille: intrigante,e eccitante, stimolante, divertente…abbiamo conosciuto molte persone che vivevano l’erotismo e la pornografia in maniera molto professionale ma anche tanto serena: ci siamo sentiti nel nostro mondo ideale, dove c’è ostentazione ma non volgarità.
Le persone che abbiamo conosciuto in Portogallo e in Spagna ci hanno aperto un altro scenario rispetto soprattutto al modo di vivere erotismo e pornografia in altri paesi, in modo davvero sereno e amichevole. Abbiamo bellissimi rapporti con i colleghi conosciuti nella penisola iberica.

Cosa succede allora, una volta tornati in Italia?
Da lì abbiamo preso un po’ di contatti con persone in Italia che ci hanno indirizzato a delle produzioni più interessanti: sai, quando c’è la novità tutti la vogliono, il problema poi è riuscire a rimanere nel mercato…ci è stato presentato Rocco Parisi, lui in quel periodo stava organizzando il casting per Rocco perché non era ancora partita l’Academy, diciamo che era il ‘collaudo’ di questo grande progetto. In realtà il candidato era Eric perché Rocco stava cercando soprattutto gli uomini per stare sul set, ma insomma servono anche le femminucce…perciò abbiamo coinvolto anche due nostri amici che erano curiosi di intraprendere questo percorso, si tratta di Luna Dark e Alabor con cui poi noi abbiamo intrapreso l’avventura della nostra produzione.
Abbiamo cominciato ufficialmente sul set di Rocco Siffredi: è stata una bellissima esperienza, due giorni intensi da cui è venuto fuori il DVD ‘Italian Boot Camp’, il primo, con Valentina Nappi, grande professionista e persona fantastica che ho avuto il piacere di conoscere ed apprezzare.
Sia lei che Rocco mi hanno dato delle indicazioni importanti sul set, come vivere e gestire la situazione dal punto di vista fisico e psicologico: è stato il primo input, da lì ho cominciato ad accumulare le varie esperienze con i punti di riferimento che ci sono nel settore…ho fatto tesoro di tutti i consigli, li ho metabolizzati per farli miei e quindi ho preso un po’ da tutti per tirar fuori il mio personaggio che all’epoca era ancora ‘in fieri’.
‘Rocco Italian Bootcamp’ lo abbiamo girato nel Luglio 2014 a Milano.

A questo aggiungiamo anche un paio di esperienze francesi…
Si, in Francia ho collaborato con Jacquieetmicheltv.net per due volte…

…poi, assieme a tuo marito e alla coppia di cui hai accennato prima, arrivi ad una decisione importante…
Eravamo in quattro…ci siam guardati in faccia: ognuno ha delle competenze diverse, mettiamoci insieme e vediamo cosa ne viene fuori. Mio marito webmaster e programmatore informatico nonché fotografo e videomaker, io documentarista ed esperta di comunicazione, gli altri amici provenienti da altri settori: esperti di lingue o più pratici nella vendita al dettaglio, abbiamo messo insieme un po’ di nostre esperienze e competenze ed è nato Spicylab.

Ecco, parlaci del progetto Spicylab allora…
Fin dall’inizio Spicylab voleva dare l’idea di un laboratorio di sperimentazione nel settore dell’erotismo.
All’inizio abbiamo cercato di essere quanto più spontanei e naturali possibili per rendere chiara la differenza: non siamo Marc Dorcel, non siamo Legal Porno, siamo Spicylab, delle persone normali che stavano vivendo questa prima esperienza tramite la sperimentazione. Cercavamo di essere noi stessi, ed è anche questo che ci ha fatto notare. Siamo stati semplici, umili, in buoni rapporti amichevoli con tutti, ed abbiamo cominciato a creare una rete di collaborazione tra tutte le persone che avevano voglia di farsi conoscere, tutte le ragazze ed i ragazzi che avevano voglia di sperimentare, realizzando prodotti almeno all’inizio di livello amatoriale fatti comunque con attrezzature professionali.
Il problema dell’Italia è che non si sa bene quello che si può o non si può fare: è una situazione ambigua, che dà l’idea a chi si avvicina a questo settore che sia illegale. La pornografia in realtà non è illegale se è intesa come opera d’arte, dice un articolo del codice penale, quindi la difficoltà è quella di trasformare quello he potrebbe essere inteso come uno sfogo carnale in arte, questa è anche la cosa che differenzia il porno italiano da quello dell’Est: noi abbiamo sempre una storia, una trama, un qualche cosa che motivi l’atto sessuale, anche se poi l’atto sessuale è il fulcro della scena ed è quello che occupa più minuti, però le cose che produciamo noi hanno sempre una ragione di essere.
Io sono anche regista, produttrice e ideatrice dei contenuti…premetto: abbiamo cominciato più in fretta ed incentivati da Michelle Ferrari, che ci ha notati e ci siamo dati una mano reciprocamente perché lei in questo momento realizza soprattutto dei live attraverso il suo sito, ed ha dato a noi la possibilità di agganciarci al suo sito ed offrire questo servizio sul nostro per oltre un anno e mezzo: abbiamo fatto delle dirette in giorni concordati e questo è stato un motore, uno stimolo per sperimentare.

Un sito di VOD dunque – spicylab.org – con upload in continuo aggiornamento…
Cerchiamo di avere almeno un contenuto nuovo ogni settimana, la risposta commerciale è costantemente in aumento…non parliamo di fatturati da milioni di euro, perché la vendita in streaming non ha quei guadagni esuberanti, però è un fatturato dignitoso che ci permette di lavorare con professionalità e fare dei prodotti sempre migliori con le persone che di volta in volta hanno voglia di far parte della nostra squadra – e parlo di squadra perché noi continuiamo ogni volta a studiare i prodotti che realizziamo su misura delle persone che lavorano con noi.
Spicylab studia i prodotti in base alle persone che lavorano con noi e tanto più in base alle persone che ci lavorano all’interno: io mi sono inventata un mio personaggio che ha ispirato una serie di video che è ‘Lady LaDa’, un personaggio ricorrente che possiamo definire ‘Eroina del cazzo’, con cui al momento abbiamo fatto penso 8 video. Partendo dall’idea del fumetto porno un po’ manga ho un travestimento da ‘supergirl’ fucsia brillante, e con la mia bacchetta fallica faccio un po’ di magie ed aiuto con la mia carica erotica le persone che hanno dei problemi.
All’interno di queste storie sono poi nati tanti altri personaggi (Dic Doc, Clitoridea…) per dare una continuità narrativa: se non fosse stato porno ma solamente erotico, questo prodotto avrebbe potuto avere forse altri sbocchi, però…mai dire mai: potrebbe venirne fuori l’idea per una serie TV così come per un fumetto porno…potrebbe essere uno degli obbiettivi della mia seconda vita!
In base alle caratteristiche e specificità di ciascuno noi pensiamo una storia, un soggetto, cerchiamo di valorizzare quelle che sono le specificità di ogni ragazza. Ti faccio un esempio: Yukikon è una ragazza a cui non piacciono i rapporti troppo hardcore, mentre preferisce i travestimenti, delle storie un po’ più particolari…abbiamo allora fatto tutta una serie di video dove una volta è stata la studentessa, una volta la coniglietta, poi l’infermiera, la poliziotta, creando tante piccole storie perché se il personaggio riesce a fare e dire quello che vuole interpreta anche molto meglio la scena e quindi trasmette di più in video.
Una scena può essere considerata uguale all’altra, la differenza la fa l’interpretazione.

Continui a fare anche le dirette live tramite il sito?
Gli spettacoli live in streaming non li facciamo più da due anni e mezzo per questioni di programmazione…erano cose da progettare a mezzanotte di un paio di giorni infrasettimanali, ed avendo tantissimi altri impegni era difficile portarli avanti. Nel frattempo, come Spicylab, abbiamo elaborato una tecnica cercando di condensare i tempi in cui registriamo in un periodo che va dalle 2 alle 6 settimane l’anno, per realizzare poi tutti i contenuti che vengono pubblicati successivamente.
Dal punto di vista logistico ci siamo organizzati, anche perché nel frattempo gli impegni si sono moltiplicati: abbiamo aperto un sexy shop, ‘La bottega dei desideri’, che porta proprio il mio nome e quello di Luna Dark, siamo a Torino – dov’è anche la sede di Spicylab.
Del resto c’è stata l’era delle pornostar icone, irraggiungibili dive dell’eros, oggi la pornostar non è più quell’ente astratto, siamo esseri umani: se ti va di passare a fare un saluto anziché prendere il nostro dvd puoi trovarci anche qui, non soltanto in locali o situazioni che non tutti frequentano.

Comunque il palco è da considerarsi il ‘tuo elemento’ a tutti gli effetti…
Quando mi esibisco dal vivo in diretta mi trovo a mio agio, perché ho scoperto di essere esibizionista. Prima ti dicevo proprio questo: il giornalismo non mi dava quella visibilità che mi aspettavo – per carità, 10000 persone leggono il mio articolo e vedono la firma, Maria Giovanna Ferrante…ma quella firma potrebbe essere Sofia Esposito o altro…non era un’identificazione che mi dava gratificazione. Invece vedere un live seguito da centinaia di persone, trovarmi molta gente sotto al palco quando mi esibisco dal vivo è una cosa che mi dà molta carica, aumenta la mia autostima e mi incentiva a fare ogni giorno i sacrifici di allenarmi, tenermi in forma, piacere a me stessa per piacere agli altri.

La scrittura rimane una passione tutta da vivere. Magari in futuro, no?
A cadenza più o meno regolare ho un blog come opinionista per il settimanale locale ‘La Voce’, il blog si chiama ‘La mela incantata’, parlo fondamentalmente di argomenti legati all’erotismo. La passione per la scrittura ha sempre fatto parte di me, ogni volta che ho il tempo ritorno a scrivere…il problema di un qualsiasi testo è che occorre la giusta costanza, altrimenti si legge la discontinuità stilistica e narrativa. Preferisco far fermentare l’idea e poi, quando sarà, fermarmi due settimane e fare una full immersion di dieci ore al giorno e far soltanto quello: nella mia mente è già quasi tutto pronto, mi manca solo la voglia di ritirarmi per dedicarmi esclusivamente a quello.

Tornando ai film, va ricordata la tua presenza in un progetto molto ambizioso, ‘Neowebsaga’…
Neoweb è stata un’esperienza del Settembre 2018, il regista Ares ha chiesto ad Andy Casanova di dargli un po’ di lezioni sul campo per realizzare questo prodotto molto temerario, che non c’era a questi livelli nel porno italiano – son stati spesi tanti soldi, una cosa che oggi nel porno non si fa più perché un film non ha un grandissimo ritorno economico. Un film che costa ‘dieci’ se va bene ti ritorna ‘dodici’, bisogna essere disposti ad esporsi tanto sperando che ci sia un ritorno, se non davvero economico, almeno di immagine per proseguire poi con un progetto futuro meno temerario che mi consenta di recuperare anche l’investimento precedente…poi questi son ragionamenti relativi, perché avendo eventualmente il contatto giusto che posiziona il prodotto sulla tv anziché in altri Stati può far moltiplicare il fatturato.
Se non si hanno questi contatti e si comincia da zero il tutto è molto temerario, e lo dico perché sto vivendo sulla mia pelle come produttrice questa esperienza: noi siam partiti da zero, siamo in questo settore da 5 anni ma appunto, è difficile ‘da piccoli’ farsi conoscere.

Gli impegni televisivi
Questo Lunedì (25 marzo 2019) sono stata a Bari ad Antenna Sud per registrare la trasmissione ‘Privè’ presentata da Manila Gorio.
Io poi sono ospite tutti i Giovedì a ‘Prima Antenna’ in Piemonte nella trasmissione ‘Primafila’, che è un talk show di attualità condotto da Wlady Tallini, lì faccio l’opinionista.
Ultimamente mi è capitato di essere spesso in TV: Salvo Sottile nel suo ‘Prima dell’alba’ ha fatto un servizio su me ed Eric, quindi su Spicylab (il 10 Dicembre 2018), poi sono stata ospite di Chiambretti a ‘CR4’ (il 12 Dicembre 2018)
Il problema nella tv generalista quando si parla di erotismo è che ‘determinate cose non si possono dire’…in qualsiasi ora si vedono i morti ammazzati, le scene di guerra, però se si parla anche soltanto di erotismo bisogna utilizzare dei termini asettici e bisogna parlarne soltanto a certe ore.
Che poi per carità, avendo comunque una proprietà linguistica ampia non ho problemi a trovare sinonimi e a far giri di parole, però se devo dire ‘culo’ dico ‘culo’, che è anche una parola italiana…quando mi hanno chiamato a ‘La Zanzara’ mi hanno detto ’non ti preoccupare, nella nostra trasmissione puoi dire tutto utilizzando qualsiasi termine, non censurarti’: ecco, lì è stata un po’ una liberazione…loro hanno un altro approccio espressivo e son seguiti, quindi facciamoci delle domande: per quale motivo utilizzano un linguaggio così sferzante e trasgressivo e son tanto seguiti? Forse perché appunto la gente non è che si scandalizza tanto a sentire parlare di ‘culo’ anziché di ‘lato B’?

Premi? Si grazie. Però…
Ho avuto un po’ di riconoscimenti internazionali, parlo soprattutto del premio come ‘Miglior Artista internazionale’ alla Fiera di Barcellona nell’Ottobre 2017 e sempre miglior artista alla Fiera di Almeria pochi mesi dopo. Inoltre ho vinto per tre volte i Porno Awards italiani come miglior coppia ma non sono mai andata a ritirare il premio, perché io ho un’idea particolare di queste premiazioni…ritengo che i premi sono dati per merito e comunque devono essere specificati i criteri con cui vengono assegnati: nel momento in cui ho avuto il riconoscimento in Spagna gli organizzatori hanno detto: ‘secondo noi tu sei stata la migliore artista in questa Fiera’…’secondo noi’…non ci sono state milioni di votazioni che non si sa bene da dove siano arrivate, chi le abbia fatte e con quali criteri…certo è sempre un attestato, una dimostrazione di stima, per cui ringrazio e quant’altro, ma non essendo ben chiari i meccanismi preferisco evitare. E’ una pubblicità di cui non mi avvalgo, pazienza, me ne farò una ragione. Io son sempre stata per la meritocrazia: mi faccio pubblicità con le mie foto e con quello che ho, magari se mi fossi affidata alla persona giusta oggi potrei essere più famosa, più ricca, più bella, non so…però molto meno soddisfatta di quello che ho ottenuto con le mie forze e assieme alle persone che mi stanno accompagnando in questo percorso.

Il tatuaggio
Il tatuaggio è per coprire delle cicatrici: io sono una motociclista (da qui l’alias di ‘rider’) e quando studiavo in Inghilterra nel 1999 ho avuto un incidente motociclistico, una caduta grave, sono stata in coma per un mese…lì son riuscita a vincere la mia prima battaglia e quella è stata la mia prima rinascita. La seconda è stata con questa nuova vita che ho deciso di intraprendere, con la svolta di questo nuovo lavoro, quindi per coprire i ‘difetti’ di questa sfortunata avventura ho tatuato sulla mia gamba un’araba fenice, l’uccello che rinasce dalle sue ceneri.
Il disegno che ho sulla gamba è molto impegnativo, è una cosa che mi segna e condiziona anche le scelte di molti registi: ad esempio Salieri mi ha detto ‘Mary, sei bella, sei napoletana e tutto quanto, ma con quel tatuaggio non possiamo fare niente’. Mi aveva contattato per un ruolo di comparsa. parlando io napoletano, e in qualche modo avrebbe cercato di inserirmi, questo per dirti che il tatuaggio che ho è molto inficiante per alcune produzioni. La Dorcel non mi chiamerebbe mai…