Intervista a Jack23

Jack, il tuo percorso inizia con la partecipazione all’Hard Academy di Rocco o avevi già fatto qualcosa in precedenza?
Prima dell’Academy avevo fatto una roba molto artigianale quando avevo 19 anni, poi dopo la fine di un fidanzamento, quando ero tornato un po’ a divertirmi in giro, mi son detto: perché non cercare di far qualcosa di più costruttivo? Tra l’altro quello del fare l’attore porno era un mio sogno nel cassetto…però era un po’ difficile trovare i contatti giusti per poter cominciare il percorso.

Ti eri proposto a qualche produzione italiana?
Di produzioni italiane non ne conoscevo neanche una, son venuto a scoprirle quando sono entrato nel settore. Non pensavo che in Italia ci fossero così tante piccole produzioni, anche perché se non segui i social o le fiere non le conosci…

E quindi eccoti all’Academy…in quale puntata, per la precisione? Che tipo di esperienza è stata?
E’ la seconda Academy del Giugno 2017. E’ stata un’esperienza che mi ha aperto gli occhi su tante cose che mi sono poi servite. Girammo a Budapest nella dimora di Rocco Siffredi, che è stato sempre molto disponibile nel dare consigli. Io arrivai il giorno stesso in cui si cominciava a girare, un Lunedì dopo aver dormito per 4 ore in aeroporto, per cui non ho avuto molto tempo per ambientarmi. Mi son reso conto della complessità che c’è dietro al girare una scena perché dovevamo fermarci varie volte per ricominciare o riposizionare le luci, a questo aggiungi le tantissime foto da fare…girare per Rocco è senz’altro molto complesso essendo lui un gran perfezionista.
Queste complicazioni le affronti sia dal punto di vista psicologico che fisico per via del fatto che hai gente che ti dice cosa fare in scena, quindi vieni messo alla prova per capire se questo mestiere è veramente adatto per te. Poi va anche detto che tu puoi essere ‘duro come la pietra’, ma se dopo non sai posare, non sai essere espressivo, non dai qualcosa in video, non vieni comunque preso in considerazione. Lui in pratica con l’Accademia voleva far vedere com’era questo mondo e se poteva piacere con tutte le cose che ci sono dietro.

Niente divertimento in ripresa continua, insomma: forse negli episodi dell’Academy girati in diretta – tra cui il quarto se non erro – saresti stato più fortunato?
Nelle Academy live forse c’era più libertà, meglio da una parte ma non più di tanto, perché comunque se sbagli viene fuori tutto lì in diretta, non essendoci uno stop.

Dal punto di vista ‘tecnico’ e di ripresa l’esperienza all’Academy ti è servita per apprendere alcune nozioni?
Si, l’importanza delle prospettive, delle angolazioni, le ‘pose tattiche’ per far veder bene la penetrazione, tutto molto importante.

E dopo essere uscito da lì, come ti sei sentito?
Dopo quei giorni là son cambiato anche di testa, ho visto il mondo con altri occhi. Timidezza e vergogna non sapevo neanche più cosa fossero. Del resto se non la vivi così non riesci a star dentro a questo settore, devi per forza arrivare a vedere il tutto come ‘una cosa normalissima’: fare sesso in determinate condizioni, andarsene nudo in giro…

Un hard molto ‘forte’, dunque, che è un po’ stilisticamente anche il tuo genere…
Ho anche provato a fare qualcosa di più soft, ma non fa per me, mi sento ‘bloccato’, non è il mio modo di essere attore. Chiaramente parliamo di hardcore a livello scenico, perché la ragazza viene comunque trattata bene: tutti i vari trucchetti – tirare i capelli, mettere le dita in bocca – sono pura finzione. Ovviamente non tutte le attrici si fanno fare queste cose, io quando vado all’estero chiedo sempre cosa posso o non posso fare, in base a quello che decidono le ragazze noi ci regoliamo.

La tua prima esperienza ‘dopo’ l’Accademia?
Una volta uscito dall’Accademia ho avuto la possibilità di fare un video con una ragazza che mi aveva chiesto di poter girare una scena con me ed ha poi acconsentito alla pubblicazione online: diciamo che con questo video mi sono fatto una specie di ‘lancio’.

E comunque non ti limiti a fare il performer, creando anche la tua produzione personale…
Fare il lavoro per la mia produzione mi è servito proprio per imparare molte cose: saper riprendere o riprendere te stesso mentre giri ti aiuta molto di più a imparare le pose nelle scene. Quando vai a girare per un’altra produzione tu fai le cose di base per metterti nel modo giusto, poi il regista è bravo a sapersi spostare e riprendere. Quando invece vai a farti una ripresa da solo, se non rispetti certi accorgimenti, il video viene fuori male. Io son del parere che non si smette mai di imparare: gli errori servono a quello, e anche se uno non fa errori non è detto che non ne farà poi in futuro…bisogna sempre rimanere coi piedi per terra.

Parlando di partecipazioni ad altre produzioni, quali le esperienze più significative?
Ho incominciato a girare molto con Roberta Farnese, anche in questo caso ho imparato molte cose utili per la mia produzione. L’avevo conosciuta tramite Massimo Bonera, da lì ho iniziato a farmi conoscere qua in Italia. Mi son trovato benissimo con lei, niente da dire. Il suo regista Ares Brunelli mi ha tra l’altro dato molte spiegazioni su come mettere le luci ad esempio, le telecamere, la parte tecnica delle riprese. Per Legal Porno invece ho fatto 9 scene che stanno uscendo piano piano tutte…la prima volta ho girato per Giorgio Grandi insieme alla mia ragazza e attrice Natasha Ink che ho scoperto io, lì lo stile è molto hardcore. Ho girato anche per la GGG e posso dire che GGG è molto più semplice se vuoi fare il performer. Alla GGG ci sono due categorie di performer: quello che deve sempre venire e fare il pissing e l’altro che deve mantenere l’erezione e ‘pompare’ la ragazza. Essendo tutto in diretta, hanno due riprese da 40-45 minuti l’una intervallate da una pausa di un’ora-un’ora e mezza.

Parliamo dei casting da te diretti: come si sono svolti quelli fatti fino ad oggi e con quali risultati?
Li faccio in collaborazione con il club privè di Corrado Fumagalli, è un evento che organizziamo tramite il BergamoSex per dare la possibilità a ragazzi e ragazze di entrare nel settore. Io faccio fare loro un’esperienza per fargli vedere com’è un set pornografico, poi se trovo un ragazzo che per dimensioni e altro può andare bene lo prendo per fargli fare le mie scene. In caso di esperienza negativa con me posso comunque proporlo ad altri registi. L’esperienza di casting dell’anno scorso è stata un po’ un disastro comunque, ho fatto un trailer su Internet che possiamo dire raccoglie gli unici momenti migliori…può servire a quei ragazzi per farsi pubblicità.
Di questo casting ho fatto 3 step: due giorni la prima volta, poi l’ultimo giorno, definitivo, dopo un mese e mezzo. Lì soltanto uno era riuscito a fare una venuta…nei due giorni precedenti era andata meglio, con 2/3 persone attive sugli 8 presenti. Ho dato ai ragazzi la massima libertà di preparazione, poi quando ho visto che non c’era nulla da fare mi son tirato giù i pantaloni e sono andato a finire io il video, anche per dimostrargli che la cosa si poteva benissimo fare. Io spero non si demoralizzino, nel senso che se una cosa non è andata bene la prima volta non è detto che riprovandoci tu non ci riesca…l’importante è non perdere ‘la rotta’.
Certo è che quando vai a metterti in gioco per una produzione, se si tratta di un qualcosa di pro amatoriale te la danno anche una seconda occasione, quando ti proponi a livello professionistico o hai un po’ di esperienza sulle spalle o è meglio pensarci bene su. Andare là senza avere un po’ di scene già fatte è una perdita di tempo, non ti prendono in considerazione e rischi di bruciarti.

Va detto infatti che in ambito maschile i nomi a cui le produzioni professionali si affidano sono sempre gli stessi, alla fine…
Si, perché son quelli che funzionano sempre ed hanno più esperienza sulle spalle. Poi all’inizio, se tu provi così, dal nulla, a scrivere a Legal Porno o altre non ti considerano neanche. Nel mio caso, mi presero in considerazione dopo qualche mese che gli avevo scritto perché mi seguivano su Twitter e hanno incominciato un po’ a vedere chi fossi. Alla fine posso ringraziare solo me stesso se sono arrivato fino a questo punto, perché sono io che mi son messo a sgomitare e nessuno m’ha dato aiuto: mi son costruito tutto da solo. Andare a fare le scene mi serve anche per farmi un nome credibile ed acquisire esperienza in più. Nel caso in cui qualcuno non mi chiami io la scena posso comunque farla da me: ho la mia produzione, il mio sito, non sto mai fermo.

Per quanto riguarda la distribuzione e vendita online dei tuoi lavori, come vanno le cose?
All’inizio un po’ si faceva fatica…io andavo su richiesta delle persone che mi scrivevano in privato chiedendomi un tipo di video ben preciso, poi lo mandavo via email e montavo anche un trailer da mettere in rete in modo che chi era interessato all’acquisto poteva contattarmi. Questo quando non avevo il sito, che comunque ha dei costi: se l’avessi messo su quando ancora non avevo un nome o dei materiali da inserire sarebbe stato tempo inutile. Adesso invece anche qualche video più vecchio posso sempre riutilizzarlo caricandolo sul sito.
Alcuni video poi li dò ad un’altra casa di produzione che si chiama 69stream, con loro collaboro abbastanza. Gli dò soprattutto i video dei casting o video con attrici che non hanno sul loro sito.
In pratica un mio video io lo posso mettere online su jack23production.com e poi guadagnarci anche vendendolo a loro, che comunque non hanno l’esclusiva su nessun mio prodotto.

In ambito di dirette invece?
Ho fatto una live con Valeria Curtis l’anno scorso, poi l’ultima con Natasha Ink qualche settimana fa, sempre sul sito. La diretta è divertente perché chi entra a vederla può interagire e vede tutto senza stop né altro.

Il tuo stile di regia potrebbe darti modo anche di assemblare un film di lunga durata con diverse scene all sex, giusto?
Ultimamente sto facendo dei casting in stile gonzo, con poca recitazione: potrei già tirar fuori un DVD da portare nelle fiere e da mettere nei sexy shop, però quello è più un discorso di pubblicità, alla fine non è che ci guadagni molto…

Il prossimo passo per Jack23 dunque qual’è?
Adesso sto puntando molto a farmi conoscere all’estero. Il primo obbiettivo era quello di farmi un nome qua in Italia, ed infatti ho vinto tre premi: il BergamoSex Gold come ‘miglior attore esordiente’, poi due Oscar italiani presso hardchannel.tv di Heidy Cassini come ‘miglior attore 2018’ e ‘miglior produzione 2018’. La cosa importante è che bisogna sempre fare le cose con la testa: io potrei anche trasferirmi direttamente a Praga o a Budapest, il problema è che se capita il periodo in cui non lavori non puoi pensare di fare solo ed esclusivamente il porno…devi tenerti un piccolo lavoretto parallelo. Bisogna poi confrontarsi anche con chi già lavora da molto nel settore: se tu devi andar lì a girare una scena rubandola ad un ‘veterano’, lui con la conoscenza che ha può magari cercare di crearti problemi perchè gli stai portando via del lavoro. E tu rischi di farti una cattiva fama…

Questa tua scelta professionale com’è stata accolta in famiglia?
La prima volta che dovevo andare da Rocco facevo un po’ di battutine a mio padre per capire come la vedeva lui sul mondo del porno…devo dire che era molto entusiasta, diceva che lo avrebbe fatto anche lui, per cui glie l’ho buttata lì dicendo: ‘guarda, io ho parlato con Rocco e m’ha detto che mi vuole alla sua Accademia a Budapest’. Mio padre pensava lo stessi prendendo in giro, poi una volta spiegato tutto m’ha detto ‘vai, ti fai un’esperienza e vedi un po’ com’è. Stai attento però a cosa firmi, è una settore particolare, magari cercano di fregarti’. Ti dirò, non si sbagliava su questo…ci son tanti furbacchioni in giro, però basta stare con gli occhi aperti e mettere subito le cose in chiaro. Bisogna stare attenti: questo vale quasi più per l’attore maschio che per l’attrice: l’attrice magari se è alla prime armi la pagano di meno, il che ci può anche stare perché non sai quanto ti può dare in video. Per l’attore, invece, io son del parere che se tu lo chiami perché ti serve specificamente lui, è giusto che ci sia una certa retribuzione perché è valido e l’hai voluto tu, non è che è venuto di sua iniziativa a fare un casting: in quest’ultimo caso è ovvio che, non sapendo cosa può combinarti, a priori decidi di non pagarlo perché non hai sicurezze sulla vendibilità della scena. Se l’attrice è un po’ impacciata ma l’attore è bravo il video si può salvare, invece la scena la puoi buttar via se è l’attore a non funzionare…il maschio è l’ago della bilancia, deve saper guidare la ragazza. E’ difficile trovare il ragazzo belloccio e dotato di grandi dimensioni, anche per questo certe volte gli uomini non vengono inquadrati in viso.
Secondo me è sbagliato, perché ad esempio ci sono tante persone bisex che prendono i miei materiali per vedere me e della ragazza non gliene frega niente: ecco perché quando faccio le riprese inquadro anche il maschio. Magari ci sono donne o persone bisex che vogliono vedere anche l’uomo, cerco di accontentare tutti i gusti…non vedo perché soltanto la donna debba essere presa in considerazione nel video. La stessa cosa vale anche per quanto riguarda i dettagli – i piedi, le mani – mi piace catturarli per dare soddisfazione sulle varie cose che possono piacere.

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