Speciale Mary Rider: AVN Confidential

A parere di chi scrive, l’ambiente dell’hard è costituito da due tipi di persone: chi lo fa per ‘esserci’ e chi per ‘esprimersi’. Mary Rider e Capitano Eric appartengono, per fortuna, a quest’ultima categoria. Sono due persone che, oltre a fare porno, lo pensano, lo discutono, lo progettano, sempre con un approccio critico derivato dall’incontro della passione con la professionalità.
Trasmettere emozioni è, dunque, l’imperativo che la coppia si è dato, mantenendo alto il livello della qualità nel modo di comunicare il loro concetto di erotismo, dandogli consistenza fisica e mentale.
Ho avuto il piacere di constatare nuovamente la lucidità e onestà intellettuale di Mary in una lunga chiacchierata, in cui abbiamo affrontato varie tematiche inerenti le sue ultime esperienze in fiera, i recenti prodotti usciti per la sua casa di produzione Spicylab fino ad arrivare ai progetti per il futuro, più o meno imminenti. Il tutto sempre all’insegna della voglia di raccontarsi e raccontare il ‘proprio’ porno. Ecco di seguito la prima parte della nostra conversazione, dedicata alla presenza di Mary ed Eric agli AVN americani.

Mary Rider e Capitano Eric agli AVN 2020 in quel di Las Vegas: parliamo un po’ di questa vostra esperienza agli Oscar del Porno americani, che si sono tenuti dal 20 al 25 Gennaio…
Io ed Eric siamo stati invitati come artisti ospiti di uno stand: fondamentalmente eravamo lì per fare promozione ad un sito di webcam, bordercams.com, per cercare un’interazione ed un coinvolgimento in questo progetto anche presso le artiste americane. Essendo presente come protagonista e parte integrante del settore ho quindi vissuto la fiera in maniera intensa, avendo poco tempo per andare in giro in quanto mi trovavo lì per lavorare.

Tu hai una grande esperienza in ambito di fiere europee, perciò ti chiedo: quali differenze hai incontrato in questo nuovo contesto?
Ho riscontrato una diversa concezione e organizzazione dello spazio fieristico rispetto al modello europeo. Definirei la kermesse degli States come una esposizione, un momento di incontro che hanno i fan per relazionarsi più da vicino con i propri idoli. L’incontro con la star è di sapore hollywoodiano: l’attrice non si mette al livello del pubblico come accade ad esempio nelle fiere italiane, anzi: è l’ammiratore a trascorrere ore intere in coda per avere la possibilità di fare una foto con dedica del proprio personaggio preferito. E sono gli stessi fan a pagare per farsi fotografare con la ‘diva’, questo per farti capire la differenza della realtà di cui stiamo parlando rispetto alle nostre consuetudini.

Un vero Star System, dunque, per nulla riscontrabile in un contesto europeo?
Per un discorso di organizzazione fieristica la celebrazione degli AVN mi ha fatto pensare al Venus: da questo punto di vista il rapporto con le artiste è ancora molto ‘europeo’. Detto ciò va comunque ribadito che non ci sono spettacoli, non c’è nessun genere di intrattenimento: oltre ai già citati momenti di incontro con gli ammiratori troviamo invece dibattiti, conferenze e convegni di presentazione di nuovi prodotti e nuovi progetti: uno spazio di esposizione dunque, appannaggio dei grandi nomi della pornografia americana.
Quest’anno un grandissimo spazio era occupato anche dai siti delle piattaforme di webcam, a dimostrazione dell’evoluzione che sta affrontando questo settore: accanto alle grandi star che partecipano a film importanti ad alto budget – delle vere e proprie bambole di perfezione, esseri che appaiono quasi irraggiungibili – ci sono anche persone capaci di trasmettere eccitazione nella loro normalità, indicando una via alternativa all’intrattenimento erotico: le webcam, appunto.

Per quanto riguarda il tuo nome nello specifico, che tipo di accoglienza hai ricevuto?
Posso dirti di aver avuto numerosi feedback positivi, ben oltre le aspettative considerando che non avevo ancora mai pensato di farmi conoscere oltreoceano. Mi son sempre focalizzata sul mercato europeo perché indubbiamente è raggiungibile con maggiore facilità e parla per così dire la nostra stessa lingua…ho però constatato che l’erotismo è, in definitiva, una lingua universale, cosa che del resto ho sempre sostenuto. Quindi non sono mancate persone che mi hanno riconosciuta anche lì, in quel contesto nuovo per me – questo tenendo anche conto del fatto che esistono degli affezionati frequentatori di tutte le grandi fiere, siano esse in Europa o altrove. Il mio bagaglio di contatti l’ho accumulato, il progetto è quello di farne un trampolino per poter avere poi nuove esperienze negli Stati Uniti. Tengo a dire che, essendo la mia prima volta in una fiera americana, sono andata con profonda umiltà ed in punta di piedi: questo è il mio approccio consueto quando mi relaziono con un contesto per me inedito.

Prima hai citato la forte presenza di stand relativi ai siti di webcam: a tuo avviso cam e film sono due universi erotici paralleli o si tratta di due facce della stessa medaglia dell’adult entertainment?
Le due cose vanno di pari passo, non credo siano in conflitto, anzi vedo una concreta possibilità di coesistenza. Per ciò che riguarda il pubblico non è detto che chi fruisce dell’uno non sia interessato anche all’altro. Credo invece che si tratti di due risposte a momenti e modalità di vivere diversamente l’erotismo: durante una webcam si verifica una interazione, per quanto virtuale, con la propria interlocutrice, colei a cui è stata commissionata l’esibizione in diretta. Il film a carattere pornografico è invece costituito da una storia che viene interpretata e quindi immortalata: diciamo che la pornografia è una forma d’arte, mentre la cam è una forma di spettacolo e intrattenimento. Se vogliamo, si tratta della stessa differenza che passa fra cinema e teatro secondo me…

…laddove il teatro sarebbe dunque assimilabile alla dimensione delle webcam…
Si, perché in quel caso l’interpretazione può di volta in volta variare in base al contesto e all’occasione. Il film invece rimane immortalato nell’eternità del web, nel nostro caso.

Immagino che questa ‘esperienza zero’ agli AVN sia stata importante per te ed Eric anche a livello strategico, vale a dire funzionale al farsi un’idea ‘in loco’ del panorama del settore nell’ambito di un mercato così importante per poterlo affrontare in futuro con crescente consapevolezza…
Certo, senza dubbio il prossimo anno torneremo con un altro approccio votato a portare un buon contributo di ‘italianità’, per quanto possibile. Questa prima esperienza l’abbiamo fatta con la giusta curiosità e desiderio di apprendere, facendo tesoro della realtà in cui ci siamo trovati, per poi metabolizzare il tutto ed elaborare delle strategie che spero possano essere positive nei tempi a venire.

Magari realizzando un prodotto che risulti appetibile anche nell’affollato panorama della ‘adult industry’ a stelle e strisce…
Si, qualcosa che possa essere diverso dal consueto pur portando quello spirito e quell’entusiasmo che ci contraddistingue in quanto italiani. Ho infatti constatato che il nostro approccio passionale piace molto agli americani, un’italianità che attrae, conquista e incuriosisce: il nostro gusto e la nostra eleganza vengono apprezzati, così come tanti altri piccoli accorgimenti che magari noi tendiamo a sottovalutare, facendo parte della nostra quotidianità.

A seguire, altri articoli sul ‘Mondo Mary Rider’ e Spicylab, ricordando l’account Twitter di Mary e il suo Instagram, oltre al sito della produzione Spicylab.