Intervista a Silvio Bandinelli – Terza Parte

Gli anni Duemila si aprono con ‘Cuba’, film militante e orgogliosamente barricadero direi. Per questo lavoro lei ottenne il permesso di girare alcune scene narrative proprio a L’Avana…come riuscì ad arrivare a quest’accordo?
‘Cuba’ è da leggersi come un film porno scritto da chi storicamente dà ragione a Fidel Castro, questa l’essenziale premessa. Io mi definisco “un compagno” e non avrei potuto che scrivere una storia altro che così. Siamo riusciti a girare laddove pareva del tutto impossibile farlo, anche nell’Avana vecchia, grazie al nostro organizzatore generale, ossia Riccardo Bini, che aveva dei cari amici cubani e grazie alla sua abilità ed umanità ci hanno permesso di farlo; lo ringrazierò sempre per avermi dato questa opportunità. Le scene hard sono invece state girate nel “corrotto” Santo Domingo 🙂

In ‘Abuso di potere’ (2003) continua la sua ‘indagine’: cronaca stavolta, con l’ispirazione alla vicenda Previti…potrebbe definirsi quasi un ‘instant movie’ se si considera che la sentenza di primo grado del processo a Cesare Previti (condanna a 5 anni) fu emessa il 22 Novembre 2003…pare farsi urgente, in lei, l’esigenza di ‘raccontare la contemporaneità’, o sbaglio?
Sì mi piaceva immettere nel corpo del porno il soggetto, la storia e l’attualità, soprattutto politica ed anche la grande Storia, ancora densa di tabù: penso a ‘Mamma’ e ‘Anni di piombo’. Confesso comunque la mia corruzione intellettuale: sono stato un discreto pubblicitario, uomo di comunicazione e quando progettai ‘Mamma’ pensai anche all’interesse mediatico, giornalistico che una tale operazione poteva avere. Ho continuato poi su questa strada perché comunque la sentivo mia, un percorso, anche di natura diciamo porno-intellettuale, che desideravo continuare ad approfondire. Girare un film ispirato a Previti, un film porno che raccontasse la pornografia del potere e dei sentimenti del personaggio mi rendeva soddisfatto poiché in una siffatta Italia il mio cinema “pornocivile” trovava oscenamente la propria legittimità. Peraltro, se mal non ricordo, il film è stato girato prima della sentenza. 

Mi soffermo un attimo sul cast di ‘Abuso di Potere’, in cui vedo confermata Kika (già presente in ‘Festival’ e ‘Bambola’). Cosa può dirci su questa ragazza, può essere considerata una sua scoperta?
Kika è una scoperta di Franco Zanetti, critico musicale e ideatore e direttore di rockol.it. Il suo debutto è in Festival, film sul Festival di Sanremo, uscito nel  2000 e credo unico film porno uscito in anteprima sulle piattaforme digitali (allora era Tele+), durante le giornate del Festival. Kika, splendida ragazza di cui solo nel finale del film, mentre si fa la doccia, se ne rivela il genere: un pisello tra l’altro non sottovalutabile 🙂 si può dare di più, come la nota canzone sanremese. In tutti i film girati con me Kika, e solo con me ne ha girati, non ha mai fatto scene porno per sua irremovibile scelta .E’ ancora una carissima amica. Per mia figlia, da sempre, è la zia Kika.

Arriviamo quindi al 2008, anno di chiusura della Showtime. Quali furono i ragionamenti alla base di questa decisione?
Vedo di rispondere rapidamente poiché il dispiacere fu grande. Innanzi tutto Internet che incombeva, prendeva piede. Pochi sarebbero stati ancora i nostri anni. Poco tempo e sarebbero diventati inutili i grandi spazi, i magazzini, la nostra ragion d’essere. Poi l’Italia sempre più un paese insostenibile, dove l’incertezza del diritto regnava e credo regni ancora, La famigerata porno tax come ultima ciliegina; io, in qualità di amministratore, mi sono sempre rifiutato di pagare tale balzello, assumendone i rischi ovviamente. Da qualche tempo avevo una piccola azienda a San Marino, la Movie Project, che si occupava della label Pig Italia. L’azienda incorporo’ l’archivio Showtime.

L’anno successivo Silvio Bandinelli si trasferisce a Formentera: una scelta di vita che include la famiglia e riguarda anche la sfera professionale. Leggendo alcune sue dichiarazioni in merito, si evince un senso di esaurimento, nausea direi, nei confronti delle condizioni economiche, politiche e sociali dell’Italia di allora. Furono questi i principali motivi che la portarono a lasciare il nostro Paese?
Come detto prima l’Italia era diventata insostenibile, Berlusconi a ruota libera, la destra e i ‘discorsi di destra’ ormai anch’essi a ruota libera (ho sempre pensato, con la necessaria ironia, che essere di destra è comunque una malattia, una patologia) e poi, male endemico, nulla che funzionasse e la fiscalità ormai folle. Monica (Timperi, nda) ed io amavamo Formentera, quella vita diversa, quel piccolo paradiso naturale che sembrava avvicinarsi ad una vita migliore, lontano da quel rumore fastidioso che sono ormai le città, lontano dalla galera del cemento e dalle troppe teste di cazzo che pullulano in Italia, in Europa, nel mondo. Qui le teste di cazzo sono poche, questione già risolta in percentuale abitanti e pochi i rumori, tranne quando arriva l’estate pagana. E qui Monica ed io abbiamo preferito far la crescere la piccola Zoe, nostra figlia.

Sappiamo però che là, a Formentera, Bandinelli non cessa di essere regista. In particolare c’è un film, ‘La Casta’, datato 2009, di cui vorrei avere informazioni: fu girato in Italia o in Spagna, come ho pensato io in un primo tempo?
L’azienda a San Marino continuava a lavorare e come produttore ero impegnato nella linea Pig Italia, che comunque dava i suoi benefici. Adesso (allora) dovevamo occuparci anche di Showtime. Dunque continuavamo a vendere, ad avere agenti e distributori. ‘La Casta’ è un film targato Showtime, ideato e organizzato a Formentera e girato in Spagna e Italia. Per alcuni anni una volta al mese andavo in azienda a San Marino e spesso in Toscana e a Roma per girare.

In questo film c’è una vera e propria parodia della situazione politica italiana che, come tutte le parodie ben fatte, deve essere presa seriamente: ecco allora un confronto tra ‘partito della destra libera’ (Pdl) e ‘progresso democratico’ (Pd)…in una intervista a Repubblica lei ebbe a dichiarare: ‘Oggi non esiste più un cinema civile, come ai tempi di Rosi e Damiani, e nemmeno una commedia all’Italiana che sappia raccontare l’attualità parlando dei potenti con toni grotteschi e scollacciati.’ Questo ‘La casta’ può essere visto come una sorta di “commedia ‘scollacciata’ ad impegno civile”, per unire i due generi?
Sì e bravo Alessio :)! In questo caso la de-generazione è doppia: con il corpo de-generato del porno si agisce su due generi del cinema mainstream, de-generandoli. Dai per essere un porno non male (sorrido)

In una sua intervista rilasciata nel 2011 ho letto: ‘per ispirare storie hard le politiche di destra sono le migliori’. Vanno inquadrati in questo senso film come ‘Forza, Italia’ e ‘Giochi pericolosi di un senatore della Repubblica’?
Beh sì, i ricchi sono più corrotti, perversi. Questo da sempre, in ogni letteratura. Denaro e potere e sesso: la sacra Trinità. E i ricchi e potenti li trovi, al 90% a destra. Comunque oggi debbo dire che la sinistra politica e non solo mi ispirerebbe probabilmente dei buoni film, ahimè. Mi piace ricordare che il film “Giochi pericolosi di un senatore della Repubblica”  è il mio unico film rifiutato da Sky, per motivi strettamente politici e di opportunità, come lealmente mi è stato spiegato.

Dando un’occhiata in giro, la situazione in ambito di produzione hard è ormai radicalmente diversa nella forma e nei contenuti. Quello che un tempo era considerato ‘eversivo’ oggi è totalmente conformista ed omologato. Ma cosa pensa Silvio Bandinelli del porno odierno?
Il porno, in senso soprattutto commerciale e di diffusione è stato scientemente cannibalizzato dalle nuove tecnologie: il web (al momento) nello specifico. Usando il gratuito e la violazione sistematica dei diritti d’autore come passe-partout. Una operazione criminale. Ci sono anche registi come Salieri, che ha uno zoccolo duro di fans importante, credo il più numeroso, che è andato a vivere a Budapest, ha aperto il suo sito, produce e credo ne raccolga soddisfazioni. Un altro aspetto rilevante, assolutamente non secondario, è che con il web il porno è una riserva indiana, esclusa dal sociale. Relegata. Non si contamina altro che di sé. Di porno ne vedo pochissimo, quel minimo che mi tiene superficialmente aggiornato. Riguardo alla perdita di “eversività dello stesso” altro non è che l’ennesima vittoria del Capitalismo che tutto mangia, digerisce e vomita e noi li a rimangiare. Pensa al rock, ai Rolling Stones. Pensa ai primi rap, ai loro testi e vita e poi, un secondo dopo, milionari, comunque omologati e avanti un altro. Peraltro la propria eversività il porno l’aveva persa da decenni. C’è anche una parte democratica, direi anarchica, che il web ha evidenziato: tutti gli amatoriali, i fai da te di coppie spesso di medio bassa categoria sociale che adesso possono riprendersi e caricare sulle diverse piattaforme i loro video; se fai i numeri qualcosa guadagni.

Se potesse realizzare un film hard oggi ‘alla sua maniera’ contando sulla più totale libertà espressiva, quale soggetto sceglierebbe e quali attori/attrici vorrebbe nel suo cast?
Non so se girerei ancora alla “mia maniera”.  Mi piacerebbe fare un film dove la colonna audio è quasi interamente realizzata con audio sia originale sia riletto, di sentenze, intercettazioni, interviste, dichiarazioni di personaggi pubblici influenti, di politici, degli scandali, di Formigoni e via dicendo. Il tutto inserito in una storia scarna, ma potente, di impianto quasi neorealistico. Inserirei, correttamente contestualizzata, una bestemmia. Nella scena, ma fuori di essa. Oscena quando (non) rappresentata. Riguardo agli attori e attrici sicuramente sugli over 40 mi riferirei a gente come Karim, David Perry, Bruno Sx, Roberto…insomma la vecchia guardia. Sui ruoli che richiedono un’età più giovane mi guarderei in giro. Cast femminile da trovare per ogni ruolo.