Spontaneamente irresistibile, ecco come definirei breadjamandme, che mi ha parlato dell’unicità del suo mondo interiore e del suo modo di sentire, respirare e vivere il sesso. La nostra Franceska – iniziamo col chiamarla così – ha da poco aperto un suo profilo Twitter e Onlyfans ed è già attiva da tempo su Instagram…ma di questo ed altro ne parliamo direttamente con lei, qui di seguito.
Franceska, il tuo modo di presentarti è peculiare e non passa inosservato essendo un universo in cui convergono nudo sexy, citazioni artistiche, erotismo e letteratura…come nasce questa connivenza di universi del corpo e dello spirito?
Diciamo che anzitutto cerco di rifuggire dalla banalità. Il mio obbiettivo non è solo quello di perseguire uno sviluppo in ambito pornografico, ma portare anche della ‘cultura’ sessuale rifacendomi per quanto possibile all’esempio di coloro che negli anni Ottanta hanno rappresentato delle icone nel mondo del porno, soprattutto Cicciolina e Moana Pozzi.
Riferimenti storici dunque con importanti risvolti nella società in generale…
Andando ulteriormente indietro nel tempo, devo esprimermi con favore anche nei riguardi di coloro che venivano chiamate ‘cortigiane’, discriminate in quanto ‘donne di strada’. Fondamentalmente sono anche le donne dipinte nei quadri di artisti importanti che le hanno rese immortali, per cui hanno comunque goduto di grande importanza.
Certo, parliamo delle modelle che si prestavano a posare nude in contrapposizione agli usi e costumi delle signore borghesi…ti rivedi nel modello di ‘cortigiana’?
Sono una persona molto carnale e passionale e considero il sesso come una forma di cultura nella vita di ciascuno di noi. Non posso limitarmi ad essere una ragazza che appare in un porno, aspiro ad essere ‘la’ ragazza che di certe cose vuole argomentare e dibattere, non solo farle vedere.
Quando hai deciso di cominciare a mettere in pratica questo progetto ‘sessual culturale’ creando i profili nelle varie piattaforme – Onlyfans, ManyVids?
Da una parte posso dirti che la sessualità ha sempre fatto parte di me. Inoltre sono una persona molto ‘artistica’, per cui tutti quei lavori considerati ‘comuni’ già sapevo che non facevano per me. E ne ho fatti diversi, dalla barista alla cameriera, tutte occupazioni che non mi davano soddisfazione. Avendo una visione ‘open minded’ mi son chiesta: ‘Ma come mai non posso provare a cimentarmi in un determinato settore, solo perchè la società lo ritiene sbagliato o discutibile?’ E ho deciso di buttarmi. Inoltre mi piaccio e sono molto libera, non mi sono mai posta limiti nè ho problemi nell’espormi.
Esibizionismo unito all’uso di alcune piccole frasi di richiamo ‘colto’ o comunque letterario, che conservano un sapore erotico ‘vintage’…
Come persone tendo in primis a ‘provocare’ per far si che chi legge o guarda possa raggiungere la consapevolezza che non è sbagliato voler provare esperienze nel mondo dell’erotismo e dell’hard. Poi, oltre all’aspetto culturale che mi caratterizza, pur vivendo in un contesto di società cosiddetta ‘evoluta’ tendo comunque a sentire una certa contrapposizione e pregiudizio nei confronti di coloro che vengono definite ‘troie’ magari da altre ragazze. Per me l’accezione della parola ‘troia’ non è dispregiativa, anzi tutt’altro: io una troia la vedo come una donna che vuole tutto e sa come prenderselo.
Altra parola chiave per capire il tuo modo di pensare e di essere è ‘queer’…
Personalmente credo non si debba identificare le persone unicamente come ‘maschi’ e ‘femmine’. Io ad esempio ho un corpo femminile, mi piaccio così e non vorrei cambiar sesso, però ho una personalità molto maschile. Mi accade di parlare di me al maschile su Instagram, suscitando la curiosità di molti: questo perchè mi darebbe fastidio rivolgermi a me stessa ‘al femminile’ per via della mia indole. In poche parole, mi ritengo donna fisicamente ed esteticamente, ma dentro sono tutta un’altra cosa. Come si dice, non giudicare il libro dalla copertina 🙂
Possiamo considerarla ‘fluidità di genere’?
C’è differenza. I ‘gender fluid’ sono i veri indecisi, che non hanno un’identità ben definita. La definizione più esatta di ‘gender queer’ è invece quella riguardante persone che si sentono sia maschi che femmine, o nessuna delle due cose. Per quanto mi riguarda non posso dire di sentirmi completamente donna o uomo, in quanto ‘fuori’ sono femmina e interiormente son più mascolina di carattere.
Questa tua duplicità – fisicamente ‘donna’ ed emotivamente ‘uomo’ – come puoi esprimerla sul piano pratico, nel porno? Ad esempio, in scene con maschi e femmine?
Io sono bisessuale, non ho problemi nell’approcciare con nessuno dei due sessi. La mia mascolinità esce soprattutto parlando con i ragazzi: a molte donne quando fanno sesso viene da chiedersi cosa piacerà o meno ai propri uomini, non capendo pienamente l’universo maschile. Io di questo passaggio non ho bisogno: partendo con una mentalità molto maschile so già quello che l’uomo cerca. D’altro canto, col pubblico femminile ho un po’ più di difficoltà: direi che per le donne ho sì rispetto, ma ‘come ragazzo’, cioè guardandole come farebbe un uomo. In realtà non mi rivedo mai nel mondo femminile, dal punto di vista caratteriale.
Immagino che questo, a livello di relazioni sociali, ti permetta di avere più amici uomini che non ragazze…ovvero: con un ragazzo tendi ad instaurare più facilmente amicizia, laddove con una ragazza tendi maggiormente a flirtare…
A questo proposito devo dire di avere un amico che il mio esatto opposto, pur essendo lui etero. Tra di noi c’è intesa capendo io il suo punto di vista maschile, per cui anche il sexting che facciamo non avviene sul piano dell’eccitazione ma su quello del confronto e della conoscenza: lui ha modo di vedere l’atteggiamento di una donna con una testa ‘da uomo’, io un maschio con una mentalità più femminile. Per cui si, so flirtare ma lo faccio maggiormente con una ragazza. Il maschio lo vedo più in una dimensione amichevole. A conferma di questo, gli amici con cui interagisco non si sentono mai giudicati da me come invece accade nei loro rapporti con molte altre donne…
Un rapporto ‘alla pari’ da uomo a donna insomma…
Anche perché a tutt’oggi il modo di pensare femminista tende ad intimidire certi uomini, specialmente se uno è già di suo un po’ più sensibile o impacciato.
Socialmente parlando, la donna la vedi non po’ troppo aggressiva?
Credo che un atteggiamento tipicamente femminista fosse giustificabile in tempi passati, ad esempio negli anni Settanta quando c’erano ancora numerosi tabù da abbattere per le donne. Oggi ritengo che le modalità di espressione e comunicazione dovrebbero essere diverse, non solo per le femministe ma anche nel mondo lgbt in generale. Mi pare che da una parte si rivendichi la necessità di amalgamarsi agli altri, mentre poi nei comportamenti ci si voglia comunque distinguere col risultato di discriminarsi da soli ostentando eccessivamente la propria diversità.
Per come la vedo io, bisogna lottare tutti i giorni per affermare la propria identità ed essere quello che si è, non si tratta solo di formare un corteo urlante durante il giorno del ‘Gay Pride’, per dire. Le stesse femministe ad oggi discriminano le donne ritenute ‘facili’, quindi troie, in quanto mancanti di emancipazione…
Ti stai creando un tuo personaggio peculiare capace di distinguersi in questo settore. Al momento qual è la tipologia di materiale che hai intenzione di proporre?
Anzitutto porterò con me il mio corpo e la mia immagine, che per me è tutto. Masturbazione e twerking non mancheranno senz’altro, quindi il ‘nudo’ colto nella sua quotidianità. Non miro ad un contenuto specifico: il tratto comune sarà legato a me stessa, a quello che io sono e al piacere che provo.
Nel momento in cui tu dovessi pensare a scene con la partecipazione di altre persone prediligeresti cose esplicite o più erotiche?
Premetto che io facevo la camgirl, ed è un’attività che proseguirò. Per cui non sarei affatto contraria ad una possibilità di copresenza, che magari sarebbe anche più divertente…
Camgirl dunque, poi che altro?
Ho anche provato l’esperienza di stripper per un po’ di tempo. E’ un’attività che mi piace, anzitutto perchè so ballare – principalmente pop e discodance anni Novanta, ma un po’ di tutto. D’altronde ero andata a Rimini con l’idea di fare la cubista. Poi la mia attitudine è anche un po’ ‘drag queen oriented’, con tanto di trucco e parrucche…
Tornando a parlare di hard, esistono generi o produzioni contemporanee che ti ispirano?
Come dicevo prima, più che contemporanee mi rifaccio ai modelli di Cicciolina e Moana. In Cicciolina mi ci rivedo molto per il fatto di essere dolce e sensuale. Lei la vedevi spesso tutta ‘coccolosa’ con i vari peluches, un aspetto carino e mai volgare. Per quanto riguarda Moana, invece, ne ho sempre apprezzato l’eleganza e la cultura: direi che rappresenta il mio aspetto più ‘maschile’, per paradosso. E’ senz’altro meno ingenua di Cicciolina. Posso dirti che, tra i modelli affermatisi in seguito, mi ha colpito Sasha Grey anche se l’ho ‘vissuta’ meno. Quello che condivido con Moana è invece la volontà di essere ricordata, di restare per così dire ‘immortale’. Un altro nome significativo per me è quello di Immanuel Casto, un artista che, pur non avendo fatto porno, nelle sue canzoni tratta molti argomenti riguardanti il sesso. Tornando al porno contemporaneo, in realtà non so se adesso vanno ancora i film…
Purtroppo direi di no…
Da spettatrice mi pare che nei porno di oggi ci sia qualche battuta e poi la scena di sesso…forse qualche ‘copioncino’ qualcuno ce lo mette ancora…
Poca roba. Proprio per questo è difficile essere carismatici oggi facendo porno, visto che raramente si diventa ‘personaggi’.
Secondo me nel porno moderno manca molto l’erotismo, si punta direttamente all’atto sessuale. Una cosa che mi piacerebbe è quella di reinserire un po’ di ‘eros’, perchè penso che il sesso senza l’erotismo è solo ginnastica.
D’accordissimo…
L’erotismo lo vedo come la cornice che poi conduce al sesso vero e proprio. A questo proposito, l’unica cosa sbagliata – non nel porno, quanto nel modo in cui viene recepito dalla gente – è forse il considerarlo non come una fantasia, ma come realtà. Lì però è la persona che non è in grado di distinguere: pensa ad esempio a chi è pornodipendente…
Per divulgare tutte queste tue idee utilizzi i social: il tuo nuovo Twitter, quindi Instagram e TikTok…
Si, naturalmente su Instagram e TikTok faccio la mia ‘propaganda’ pur non divulgando nudi. Tra l’altro ho fatto anche una campagna antistupro, una tematica a cui tengo molto. Mettendomi nei panni degli uomini, so che uno stupratore agisce con la volontà di ‘dominare’ qualcuno non tanto per il piacere sessuale, quanto piuttosto per un senso di inferiorità. Il mio intento è dunque quello di dare ‘lezioni’ su come comportarsi durante l’atto di violenza che si subisce, perchè questo nessuno te lo spiega mai: ci si limita a dire che cosa non fare ‘prima’ o le misure da prendere ‘dopo’ che la cosa è avvenuta.
L’importante è, come dicevi, uscire da questi momenti grazie alla propria forza di volontà…
Non rinunciare mai a provare piacere nel sesso anche se si è subita una violenza, questo è essenziale. Personalmente ho un carattere molto forte, anche egoista, e riesco a darmi forza in questo. Nessuno mi toglierà mai quello che sono, il mio saper amare, il mio essere molto passionale.
Connesso a questo discorso che hai appena fatto, mi viene da chiederti cosa pensi del #metoo…
E’ chiaro che, guardando la cosa dal punto di vista del manager o comunque del tuo superiore in un contesto di lavoro, questo è sbagliato perchè ti stai approfittando di una persona. Io però son portata a vedere le cose sempre tendenti alle zone di ‘grigio’, non completamente bianche o nere…piacendomi il sesso, non mi son mai sentita sfruttata da qualcuno con cui ho scopato: ritengo che lo stesso principio dovrebbe essere applicato nel mondo del lavoro. Se tu ti ritrovi nella condizione di subire delle avances in un contesto lavorativo potresti utilizzare la psicologia inversa pensando: ‘lui, il manager, usa me per il suo corpo personale, più o meno ricattatorio…io a mia volta uso lui, visto che senza di me questa persona non sarebbe niente’. Tutto consiste nel non sentirsi mai usati, anche perchè non puoi certo rinunciare ad una carriera perchè c’è un deficiente che vuole scoparti!
Insomma, mai fare le vittime e mai farsi compatire, se ho capito bene…
La mia opinione è: sempre meglio essere invidiati che compatiti.
Cambiando argomento, tu sei anche una disegnatrice se non vado errato…
Esatto, disegno e faccio anche scene erotiche sia in maniera realistica che fumettistica. Questo a ribadire il fatto che il sesso è una componente inscindibile dal mio modo di essere. Pensare che son cresciuta in una famiglia molto cattolica, molto inquadrata: la prima volta che mi masturbai pensavo di aver fatto un peccato a Dio. Ma poi mi son detta: ‘a me piace: perché devo negarmi questa cosa?’
Viste – anzi lette – certe tue citazioni, penso che tu sia anche un’attenta lettrice…
Si, amo la letteratura decadentista – D’Annunzio, ma anche Charles Baudelaire. E c’è di più: oltre a disegnare e leggere mi diletto anche nello scrivere – ho un libro in cantiere. Si tratta di racconti erotici basati su persone con vari orientamenti di identità e sessualità, transgender e via dicendo. In pratica prendo un personaggio che è specchio del mio carattere e poi ci costruisco intorno una storia. Insomma, mi sembrerebbe un peccato non scrivere di sesso 🙂
…e non perdi occasione per parlarne – o scriverne, appunto!
Assolutamente no. Quando parlo con una persona alla fine l’argomento cade sempre lì, su qualcosa di sessuale. Devo anche dire che, più che viverle, le persone io le analizzo: voglio capire cosa pensano riguardo a determinati aspetti. Essendomi capitati in passato degli episodi di bullismo mi risulta difficile legarmi emotivamente ad una persona, ‘viverla’ appunto. Per paradosso, potrei dirti che mi esprimo meglio tramite il sesso: spogliarsi dei vestiti per scopare per me significa anzitutto spogliarsi di tutte le paure e le insicurezze. Per cui credo che nell’intimità ci sia una maggiore intesa e tendo ad aprirmi di più con qualcuno…dopo una scopata!
Ascoltandoti, dunque, è come se il tuo concetto di ‘scopare’ riguardasse l’intera persona…
Esatto: io voglio l’intera persona! Il tuo cuore, il tuo organo genitale ma anche il tuo cervello, in modo che quando tu vai via devi ricordarti di me. Io non voglio essere mai dimenticata da nessuno! Con una differenza, rispetto al passato: prima avevo minore autostima, quindi il far sesso mi faceva sentire bene giusto per un attimo…oggi sono molto diversa e più consapevole.
Per finire, torniamo ciclicamente all’inizio: ‘breadjamandme’: come mai questo nickname?
E’ la traduzione inglese di ‘Pane Marmellata e me’, il titolo di una canzone di Cicciolina 🙂
Ora è tutto chiaro…seguite Franceska nei suoi canali
Twitter https://twitter.com/breadjamandme
Instagram https://www.instagram.com/bread.jam.and.me/
Onlyfans https://onlyfans.com/breadjamandme
…e prossimamente ManyVids…ne parleremo.
Grazie a bocha per questa gustosa segnalazione!