Intervista A Silvia Soprano

Silvia, col passare dei mesi il tuo nome è diventato di grande rilievo per chi segue il panorama hard internazionale. Piace molto la tua fisicità, il modo in cui ti muovi e ti esprimi in scena, la tua intensa sessualità. Torniamo indietro di un anno: quando ti sei avvicinata a questo settore eri già a conoscenza delle sue dinamiche?
Diciamo che lo conoscevo solo come ’spettatrice’ o ‘consumatrice’ se vuoi…lo consideravo solo dall’esterno, e, com’è ovvio, un conto è vederlo da fuori e tutt’altra cosa è lavorarci dentro.

Il passaggio da ‘fruitrice’ di porno a performer hard com’è avvenuto, qual è stata la molla che ti ha invogliato a compiere questo passo?
Ho iniziato questa attività successivamente al mio trasferimento a Barcellona. All’inizio ho continuato a fare il mio lavoro dell’epoca, ossia la parrucchiera, ma ti dico la verità: questa professione non mi è mai piaciuta, e anno dopo anno ero sempre più demotivata. In un primo tempo speravo in un miglioramento di livello in modo da avere più soddisfazioni, cosa che non è avvenuta. Quindi mi son detta: sono venuta qua per dare una svolta alla mia vita, provare una nuova esperienza…dunque è lì che è scattata la molla, mettendoci dentro anche altri cambiamenti nella mia vita personale. Pensa che quando ho deciso di fare questo lavoro l’ho detto subito alle persone più importanti, i miei genitori anzitutto: non volevo tener fuori dalle mie decisioni le persone a me care. A livello di amicizie ho avuto anche delle reazioni in negativo, per cui non ti nascondo che inizialmente mi è capitato di sentirmi sola con questa mia scelta. Grazie però all’appoggio dei miei e alla mia determinazione, col tempo mi sono sentita sempre più tranquilla e sicura.

L’aver informato subito i tuoi riguardo al voler fare l’attrice hard non è cosa da tutti. Il loro atteggiamento è stato positivo, a quanto mi dici…
La cosa importante è che hanno anzitutto cercato di capire se si trattava di una decisione esclusivamente mia o magari dovuta a problemi di altro tipo, economici o influenzati da qualche conoscenza esterna. Dopo che hanno capito che era una scelta voluta da me e che mi sentivo serena e tranquilla a riguardo, non hanno avuto problemi nell’accettarla.

Perchè proprio l’hard, perché proprio questa scelta?
In realtà non credo di aver mai pensato a chiare lettere ‘Vorrei fare l’attrice porno!’. Capitava invece di farmi da sola delle foto in intimo esclusivamente per me, nel senso che non le inviavo a nessuno, oppure guardarmi dei video hard e pensare. ‘Certo che non sarebbe male stare al posto di quella ragazza là!’ (ride) Essendo timida per vari aspetti, forse mi son lasciata bloccare qualche volta anche da questo nel prendere una decisione definitiva a riguardo.

Dopo aver deciso di entrare nel settore adult, qual è stata la prima produzione per cui hai girato?
Si è trattato di FAKings.com una produzione spagnola. La prima scena consisteva in un anal con un ragazzo di colore. A seguito altre due scene di coppia, abbastanza brevi e senza richieste particolari.

Uno step ulteriore è stato poi andare a girare per Legal Porno/AnalVids presso studios quali Giorgio Grandi e, recentemente, Andy Casanova. Parlando di AnalVids, è chiaro che le pratiche esibite in questi video sono più hardcore, estreme se vuoi, con una pluralità di performer concentrati nell’ambito di una singola scena. Non tutte coloro che decidono di fare questa attività sono adatte ad un approccio del genere: qual è stata la tua disposizione fisica ed emotiva a riguardo?
Va detto che anche lì le cose sono avvenute non subito, nel senso che la mia prima scena è stata con un solo ragazzo. Nella seconda mi trovavo invece con quattro uomini e per me s’è trattato di una cosa inedita, assolutamente mai provata nella mia vita privata. Da parte mia c’era una forte curiosità: ho pensato che sarebbe stata una buona occasione per provare cose mai sperimentate nella vita di tutti i giorni e superare certi limiti. Per dirti, se due anni fa mi avessero detto che mi sarei trovata in determinate situazioni a fare un certo tipo di sesso non c’avrei mai creduto, quindi occasioni come quelle di cui stiamo parlando io le vedo anche utili per una crescita sul piano personale. Parliamo di sesso, d’accordo, ma considerando queste esperienze nel senso più ampio del termine arrivi ad accorgerti che possono avere anche un’utilità pratica e ti aiutano ad affrontare con occhio diverso certe difficoltà quotidiane di tutt’altra natura. Alla fine io la vedo così: è una sfida e mi diverto nel sorprendere e sorprendermi perchè, parlando in generale, sono da sempre una persona ben disposta a provare cose nuove e nuove esperienze, questo vale in qualsiasi ambito.

Cosa possiamo dire riguardo al dispendio fisico e psicologico che necessita una scena hard ‘mediamente’ estrema, cosa ti lascia addosso dopo?
Sostenere questo tipo di scene – cosa che io faccio una o due volte al mese – lascia addosso una bella sensazione in realtà, non mi dispiace affatto. In occasione delle prime scene lo sforzo fisico si faceva sentire, certo, ma mi ci sono abituata facendo anche molto sport. Sento che il mio fisico sta diventando sempre più forte e resistente, anche di questo sono soddisfatta.

Strada facendo, è stato ed è tutt’ora inevitabile il consolidamento del nome di Silvia Soprano negli spazi digitali dedicati al porno e anche nei social, con tutto ciò che ne consegue in termini di attenzioni, follower, messaggi vari. Come vivi questa dimensione, sei quotidianamente assidua in quanto personaggio o ritagli la tua vita privata in maniera precisa?
La seconda che hai detto. Per adesso non ho un rapporto intenso con i social, non sento l’esigenza di introdurvi fatti della mia quotidianità. Forse è troppo presto, magari più in là, con un’esperienza un po’ più avanzata, potrei avere cose più interessanti o importanti da comunicare ma per il momento preferisco separare bene per due cose. Questo lavoro occupa gran parte del mio tempo, è vero, ma non riveste la mia vita al 100%. Una delle cose che mi piace di questa attività è proprio il fatto che non devi starci dietro a pensare 24 ore su 24: è, appunto, un lavoro. Come tale, mi piace anche staccare e pensare ad altro.

Riguardo a questo ‘altro’ che ti piace fare, quali passioni coltivi?
Da qualche mese a questa parte, al primo posto c’è la boxe. Un po’ come il porno, anche in questo caso il voler provare è stata una scelta che m’è venuta così, d’istinto. Devo dirti che in passato ho fatto anche tanti anni di danza classica ed ho poi continuato a tenermi in forma. In questo ultimo anno fare palestra cominciava però ad annoiarmi, ed ho colto l’occasione della boxe seguendo un corso proprio nella palestra che frequento. Mi son resa conto che mi piace, la pratico con assiduità quasi quotidiana ed è diventata una passione vera e propria.
Detto questo, vivendo vicino alla spiaggia mi piace anche andare a camminare e guardare la gente che fa surf – altro sport che apprezzo e che vorrei davvero provare.
Per migliorare il mio spagnolo non manco di leggermi libri in lingua – leggere in generale è un’altra attività che coltivo – così come film e serie tv in inglese.

Ti tieni molto attiva, insomma!
Considera che tutto ciò che ho nominato lo faccio comunque ascoltando musica, elemento immancabile nella mia vita! Per cui si, cerco di tenermi molto impegnata…

Fermo restando che la tua carriera si è sviluppata anche tramite scene per altre produzioni – ad esempio Mofos, Reality Kings, Her Limit e recentemente anche due video ancora inediti per Dirty Dreaz con il loro alt-porn psichedelico – vorrei tornare un attimo sul sostegno dei tuoi genitori nella tua decisione di fare porno. Ti chiedo: ma una tua scena in stile Legal l’hanno vista 🙂 ?
Oddio non credo (ride) Loro sanno del mio essere attrice porno, diciamo però che non sono mai stata esplicita fino a quel punto. Con mio padre le conversazioni a riguardo sono molto generiche, con mia madre forse mi apro un po’ di più mantenendomi comunque sul vago. Abbiamo un rapporto reciprocamente molto rispettoso e voglio mantenere questo equilibrio: quindi va bene condividere questa decisione, senza voler scendere troppo in dettagli che sarebbe faticoso e difficile per me esprimere e per lei comprendere o accettare. Ti dirò che la curiosità riguardo alle persone che mi capita di incontrare non manca, e di quello parliamo tranquillamente.

Mi allaccio a questo ultimo discorso: le persone che capita di conoscere sul set. Per come sei fatta, pensi che potresti instaurare un rapporto affettivo con qualcuno di questo settore? Chessò, un attore hard come te…
Non credo di volere accanto a me qualcuno che faccia l’attore, per un motivo più generale: non vorrei come ‘compagno’ qualcuno che svolgesse la mia stessa attività, questo a prescindere dall’hard. Potrebbe esistere il rischio di finire a parlare solo di lavoro senza avere altri argomenti, ecco. Questo è il solo motivo. Allo stesso tempo credo però che non sia facile trovare qualcuno di ‘esterno’ capace di comprendere pienamente la mia scelta e ciò che faccio.

Un problema di accettazione, dunque…
…problema che io capisco benissimo: non è detto che un qualsiasi ragazzo sia in grado o voglia capire e conoscere senza pregiudizi la questione del fare l’attrice hard. Non mi aspetto che succeda, ecco. Ci vorrebbe semmai un po’ più di coraggio, questa è la conclusione a cui sono arrivata. Non è tanto un problema di affetto, certamente però tu non puoi farci niente, non puoi obbligare una persona a fregarsene del parere della gente se non è lui il primo a farlo. C’è poi chi si fa i castelli in aria pensando che la vita privata di una performer hard sia chissà cosa, mentre la mia quotidianità è estremamente prevedibile, tranquilla e a me va benissimo così…

Una tranquillità che forse ti serve quasi da contraltare alla tipologia di lavoro che ti sei scelta…
Certo, è solo così che riesci ad apprezzare entrambe le cose senza ammorbarti troppo con una o con l’altra. Direi che in questo senso penso di aver trovato il mio equilibrio.

Sul set di una scena porno è senza dubbio determinante il livello di empatia che si riesce a raggiungere con gli altri performer. Osservando dall’esterno, posso dire di aver molto apprezzato una tua scena con Anna De Ville in cui pare che siate appunto in sintonia…
In quel caso è stata una sorpresa, nel senso che non c’eravamo conosciute prima. Da parte mia, per come son fatta posso dirti che è impossibile che io non vada d’accordo con una persona, e anche lei era molto tranquilla e simpatica per cui si, ci siamo trovate davvero bene sul set. Parlando più in generale, con le donne non ho mia avuto nessun problema: ho trovato ragazze sempre molto rispettose. Certo non saranno sempre tutte così, magari son stata fortunata per adesso…ma alla fine è una questione da vedere ‘a specchio’: se tu ti comporti bene con le persone, riceverai lo stesso da parte loro. Questo vale soprattutto in un lavoro come il mio, in cui hai pochissimo tempo per conoscere e farti conoscere da una persona, per cui è importante cercare di essere sempre il più positivi possibile per lavorare piacevolmente su di un set accanto alle varie persone con cui vieni in contatto.

Un nome in particolare?
Mary Jane, che posso davvero definire un’amica visto che ci sentiamo spesso anche al di fuori del lavoro.

Tra tutte le varie performance che hai sostenuto, qual è quella che ti ha più emotivamente coinvolto facendoti provare piacere?
Direi la prima parte di una scena su Legal che ho fatto con una trans ed un attore molto carino. E’ stata una situazione a tre in cui credo di essermi fatta trasportare dal pensiero di ciò che stavo facendo prima ancora che dalle sensazioni fisiche, arrivando ad avere emozioni particolarmente forti.

C’è invece una pratica che ti piacerebbe fare sul set e che non hai ancora provato?
La prima cosa che mi viene in mente è scopare una ragazza con uno strap-on, forse più per l’atto in se stesso che per il piacere in sé. Ecco, questa potrebbe essere un’altra sfida perchè di mio non mi vedo come una ragazza dominante e autoritaria, non è un caso che sul set non abbia mai interpretato questo ruolo…come personaggio io sono sempre la ragazza ‘sottomessa’, per cui sarebbe interessante sperimentare un altro possibile lato di me…

Il mostrarti docile e sottomessa nel sesso – sia nelle flessuose posture del corpo che negli sguardi languidi rilasciati in scena – è nel tuo modo di essere, presumo…
Si, rientra senz’altro nel mio carattere. Sono tendenzialmente una persona un po’ chiusa, nella vita di tutti i giorni preferisco evitare inutili discussioni e polemiche con chi mi sta vicino. Questo potrebbe far pensare che io mi faccia sottomettere con facilità, il che non è vero per quanto riguarda le cose serie. Al contrario, per le banalità quotidiane tendo a lasciar vivere senza impuntarmi ma attenzione: le mie idee ce le ho e sono ben chiare, però evito di scendere in discussioni che possono finire solo per rovinarmi la giornata.

Questo anche nel lavoro?
Esatto. Per quanto le cose vadano bene può capitarti la persona che magari non si relaziona con garbo e rispetto o ti mette in difficoltà…il mio ragionamento è: ‘Vuoi prendermi in giro? Pur evitando polemiche, sono io che te lo lascio fare, me ne accorgo e ne sono ben consapevole’. Preferisco reagire in questo modo, assecondare perchè si tratta di persone con cui secondo me è inutile sprecar fiato.

Allacciandomi a queste tue ultime considerazioni, ti chiedo: che tipo di individui hai trovato nel settore del porno?
Sono rimasta piacevolmente stupita sotto quest’aspetto. Soprattutto per quanto riguarda persone dotate di età ed esperienza non è mancata la capacità e la professionalità di farmi sentire a mio agio anche in un contesto prettamente maschile. D’altro canto ci sta anche di lavorare con gente che non è la più simpatica del mondo…secondo me l’importante è che non ci sia un atteggiamento di ignoranza, cosa che fino ad oggi non mi è mai successa.

Oggi chi lavora nell’hard è oggetto di attenzione anche presso media generalisti, magari incuriositi e in cerca del particolare ‘colorito’ che dia visibilità. Ti sarà capitato, immagino, di essere interpellata da qualche personalità estranea al settore in cerca di un tuo parere sul porno…
In realtà non riesco a proiettare me stessa riguardo al cosa pensavo del porno prima di entrarci dentro. Pur non avendo mai parlato di questa cosa nello specifico è vero che c’è molta curiosità e la gente chissà che s’aspetta…direi che la cosa che mi dà un po’ fastidio è che molti non riescono proprio a capire che è tutta una finzione. Per spiegarmi meglio voglio farti un esempio. In una delle mie prime scene, io interpretavo la parte di una ragazza che se ne andava in giro per Barcellona a chiedere un passaggio alla gente per andare in un certo indirizzo improbabile che avevo scritto su un bigliettino. Chiaramente, essendoci camere occulte, le persone erano correttamente pixelate in faccia…dopo un po’ di tentativi a vuoto arrivava l’attore che acconsentiva ad accompagnarmi e da lì iniziava poi la parte hard. Pensa che ci son persone che mi hanno chiesto: ‘ma allora tu davvero vai in giro a chiedere passaggi alla gente?’ E lì io non capisco. E’ davvero così difficile concepire il tutto come puro intrattenimento, come avviene nel cinema normale? Poi c’è un altro tormentone sgradevole…

Ovvero?
Quando ti chiedono ‘Ma godi veramente, ce l’hai l’orgasmo?’ Ora, se in un film vedo un attore buttarsi giù da un palazzo io non mi chiedo se si è fatto male davvero. Se recita bene, è un talento naturale. Tu invece se dici di non godere davvero allora non vai bene perché ‘sei finta’ e lo fai solo per i soldi. E allora arriva puntuale l’altra domanda: ‘Almeno ti pagano bene?’ Ma perchè ‘almeno’??? Mica sono sfruttata da nessuno! Ecco, questo lo trovo davvero fastidioso e invadente. Per evitare tutte queste reazioni ho imparato, col tempo, a non rispondere alla domanda ‘che lavoro fai?’ dicendo che sono attrice hard. Non perchè mi vergogno, anzi – ma per evitare di dovermi sorbire questi luoghi comuni. In certi casi con conoscenze occasionali adotto una strategia…

Sono tutto orecchi!
Ripiego dicendo che faccio la receptionist in un parrucchiere! Mi invento questo personaggio e vado avanti così, raccontando delle mie giornate. Si tratta, ripeto, di due chiacchiere fatte con gente che conosci una sera e magari non vedrai più in vita tua…oppure altra cosa: nel caso in cui la persona in questione mi resti simpatica inizio dicendo che faccio la receptionist, per poi rivelare a fine serata la mia vera identità (ride) e lì magari c’è l’effetto sorpresa perchè non se lo aspettano e spesso non ci credono! Ad ogni modo ti ripeto, sicuramente non è la prima cosa che dico quando conosco una persona, altrimenti può davvero diventare un argomento ripetitivo con te al centro dell’attenzione, sempre e comunque.

Come vivi il sesso, al di fuori del lavoro? Vai alla ricerca delle medesime sensazioni ‘strong’ provate sul set?
In realtà no, non le ricerco nel privato e anche se non le facessi sul set non credo che ne sentirei la necessità. Poi chiaro, in teoria ci sta tutto – metti che una serata prende una certa piega, non puoi sapere…- però posso dirti che in generale al di fuori del lavoro io non riesco a vivere il sesso solo come divertimento. Raramente mi è successo, perchè penso che nella tua vita vera e propria il sesso sia molto migliore quando ti piace davvero una persona: a quel punto non c’è bisogno di strafare facendo le acrobazie che si vedono in scena…bastano cose più semplici! E comunque ribadisco: al di fuori del set non cerco esperienze, cerco persone.

E allora qual è il fattore che ti colpisce di più in una persona al punto da volerla rivedere una seconda volta?
Sicuramente la sua simpatia, il sapermi far ridere. Le persone che hanno il dono di saper far ridere la gente a di là di ciò che dicono sono quelle che mi colpiscono di più. Apprezzo simpatia e autoironia.

Che dire, simpatica ed autoironica Silvia lo è senz’altro. Qualità che la rendono un’interlocutrice piacevolissima, solare e positiva. Non posso che augurare il meglio, sul set e fuori.

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