Harly Sixx, parliamo del tuo personaggio e delle varie sfumature che lo caratterizzano prima dell’entrata nel settore hard…
Diciamo che io sono nel mondo dello spettacolo da sempre, esibendomi come cantante e musicista. La musica è qualcosa che porto dentro: al tempo in cui ho cominciato a dedicarmici non c’era Internet per poterti pubblicizzare, era tutto diverso. Anzitutto bisognava avere una band, quindi registrare una demo e proporla poi alle varie case discografiche. Non c’era, in sostanza, una visibilità immediata.


Era il mercato musicale pre-Internet, certo…
Con la musica mi sono tolta molte soddisfazioni, ho avuto delle belle esperienze in termini umani e professionali. A 18 anni sono andata a Londra e, tra le altre cose, ho avuto l’opportunità di conoscere presso un locale in cui ero andata a suonare Amy Winehouse in una fase della sua carriera in cui non era ancora famosa – aveva appena fatto uscire ‘Franck’, il primo album. Ho fatto show di supporto a varie band di una certa importanza e concerti anche davanti ad audience di trentamila persone, per dirti…
Il tuo genere di riferimento musicale?
Il mio genere è sempre stato il rock, una musica in cui la voce la usi davvero, rifiutandomi di ricorrere al playback durante le esibizioni – sai bene che negli studi televisivi accade spesso. Il fatto è questo: a livello di soddisfazione personale puoi fare tante cose, poi però devi anche vivere confrontandoti con i problemi di tutti i giorni: va detto che spesso le occasioni di visibilità che hai non vanno di pari passo col beneficio economico che ne ricavi…puoi anche fare uno show con tantissimo pubblico, eppure non vieni pagato. Anzi, magari l’hotel te lo paghi tu perchè gli organizzatori ti dicono: ‘Io ti dò un’occasione e basta’.



Occasione che, appunto, non comporta automaticamente un guadagno concreto…
In linea di principio è giusto: per crescere professionalmente va bene che tu faccia la tua brava gavetta. Ma torno a ripeterti, quando nacque il fenomeno dei social non c’erano comunque tutti i mezzi e le strategie di marketing di cui puoi beneficiare adesso. Magari avrei potuto insistere dopo i 24 anni, ma cominciando a crescere sei portato a fare altre valutazioni, tenendo conto delle necessitò concrete della vita di tutti i giorni.
Che scelta hai fatto, allora?
C’è stato molto rammarico nel decidere di dover fare ‘altro’, ecco. Inizialmente mi ero un po’ rassegnata ad una esistenza ‘tranquilla’ diciamo, o per lo meno più inquadrata. Ho preso la qualifica di operatore socio-sanitario col massimo rispetto per questa professione e nel prendermi cura delle persone, questo ci tengo a dirlo. Ciò nonostante, per me si trattava di un ripiego per garantirmi e garantire alla mia famiglia uno stipendio…non era quello a cui aspiravo. Lo stress derivava anche dal fatto che, parlando sempre di contratti a tempo determinato, non potevo comunque farmi una vita e programmare nulla, visto che fino all’ultimo non ero certa del rinnovo dell’impiego. Il risultato sono stati anni in cui non mi è stato possibile fare progetti di alcun tipo.


In questo contesto come si sviluppa l’idea di approdare all’ambito porno?
Devo premettere che al tempo ho intrapreso una relazione ‘poli’: stavo con mio marito e frequentavo anche un altro ragazzo, suo migliore amico tra l’altro. Ci conosciamo da sempre e siamo anzitutto amici…poi è nata questa situazione che in realtà non abbiamo cercato: è venuta fuori spontaneamente. Riguardo alla nostra relazione sono cresciute mano a mano attenzioni e curiosità su come gestivamo la nostra vita intima e via dicendo…per cui ci chiedevamo, anche a mo’ di semplice battuta: perché non girare un video per mostrarlo e rispondere e tutti?
Poco dopo a ‘Le Iene’ è stato trasmesso un servizio su Danika e Steve Mori riguardo la loro attività digitale su Pornhub come coppia…a quel punto ho contattato Danika e, parlandone, alcuni dubbi e perplessità riguardo al fare un video hard mi si sono dissipate: in fin dei conti l’avrei fatto assieme alle persone con cui ero abituata. Da lì si è sviluppato un discorso che si sta evolvendo…
In che modo?
Mi son detta: se decido di intraprendere un percorso in questo settore è bene svolgerlo nel miglior modo possibile. La vedo come un’occasione per realizzarmi facendo qualcosa che in precedenza non ho mai messo in pratica: oggi non sono più una ragazzina, ci ho pensato bene e ne abbiamo anche parlato ‘in famiglia’. Io ero partita con l’idea di fare solo amatoriale gestendo i miei canali e i miei video, cosa che, se vuoi farla bene, richiede già una grande capacità organizzativa. Ho passato un anno facendo questo senza occuparmi di altri lavori, per cui non mi posso lamentare…ma non è sufficiente.


Qual è la tua aspettativa e come puoi arrivare a realizzarla?
Io voglio raggiungere la più totale indipendenza economica, anche da mio marito. Ho preso perciò la decisione di appoggiarmi ad un’agenzia di management che mi permetterò di cominciare a breve a collaborare con delle produzioni professionali. Diciamo che sento molto le mie responsabilità, prima fra tutti il futuro di mio figlio, oltre al volermi sentire pienamente realizzata. E proprio in questo settore sento di aver trovato il modo di realizzarmi: capisco che la cosa possa far discutere, ma ti garantisco che riesco a dividere questo lavoro dalla mia vita personale.
Torniamo un attimo sul passaggio dall’amatoriale al set professionale: è uno step importante che rappresenta una ulteriore svolta nella tua carriera…
Senza dubbio. Ti dico come la penso: il settore hard puoi viverlo raggiungendo il meritato successo come coppia – ecco l’esempio di Danika e Steve che ti facevo prima – oppure puoi agire da privato facendo collaborazioni varie con chi ha i suoi canali. In quest’ultimo caso, si creano situazioni non sempre convenienti. Certe volte hanno ottimi risultati e ti danno visualizzazioni – la mia collaborazione Onlyfans con Lady Muffin e Tommy ne è un esempio – in altri casi non è stato altrettanto vantaggioso. A questo, aggiungi che io mi trovavo sommersa tutti i giorni da richieste di collaborazioni da dover scremare e filtrare. Un management serve fondamentalmente a questo: verificare la credibilità delle proposte di lavoro che ti vengono recapitate.
Parlando di professionisti, c’è da dire anche un’altra cosa: tu hai la certezza di cosa andrai a girare e con chi. Tutto concordato, insomma, e con analisi attendibili: cosa di importanza fondamentale oggi più che mai. Si tratta di persone che vivono questo settore con la stessa serietà con cui lo vivo io, non gente alla ricerca dell’occasione per far sesso con qualcuno, ecco.


Sei ben disposta a spostarti all’estero per giare con produzioni straniere?
Si, spero di potermi realizzare girando anche per produzioni estere visto che in Italia non ce ne sono tantissime. Al momento sono in contatto con noti registi, per cui presto ci saranno delle novità. Inoltre ti anticipo che sono in contato con un professionista che apprezzo molto per la realizzazione di video ideati da me…per quanto abbia poco a che fare con la mia attuale attività, io rimango sempre una cantante musicista: desidero che questo aspetto continui ad emergere. Ecco perchè nel mio Onlyfans trovi, oltre a video porno, anche dei contenuti che sono videoclip musicali a tutti gli effetti. E li ho montati io, tengo a precisarlo: ho imparato a farlo molto velocemente, al punto tale che qualcuno ha pensato fossero stati realizzati da altri…e invece no, è farina del mio sacco!
Sei diventata pratica anche dell’aspetto tecnico della multimedialità, diciamo…
E’ una cosa che mi diverte davvero tanto. Anzi ti dico di più: realizzare i miei canali e curare in prima persona i miei video mi ha fatto imparare tutta una serie di tecniche che mi servono anche in altri campi…pensa che mi son trovata a fare gli spot a dei miei amici per le loro attività 🙂 Sono comunque soddisfazioni per la mia creatività!


Parlando di performance che tipo di hard ti è più congeniale?
Per adesso preferisco orientarmi su scene hard ‘tradizionali’ per così dire, pur avendo ricevuto richieste anche di performance più estreme. Con questo, mai dire mai: tuttavia determinate pratiche ‘strong’ non rientrano nei miei gusti, ecco. Ti faccio un esempio: se mi trovassi a fare una scena di pissing esclusivamente con i miei partner perchè so che a loro piace forse potrei superare questo limite, si tratta comunque di una pratica che non amo neanche nella vita privata per capirci. Credo che, non trovandomi a mio agio, anche il pubblico che guarda lo capirebbe. Ed è chiaro che resta fondamentale tener conto dei gusti del ‘tuo’ pubblico: quando in una scena lo spettatore ti vede più disinibita e a tuo agio, anche lui dall’altra parte lo sarà e ti apprezzerà.
Questo lo hai notato facendo attenzione alle visualizzazioni dei tuoi video, se ho capito bene…
Ad esempio prendi i lesbo. Quando faccio un lesbo vedo che è ben apprezzato, ok, ma non quanto lo sono i video di coppia etero. Evidentemente si percepisce che a me piace di più quest’ultima cosa (ride) Questo indipendentemente dal modo in cui sono realizzati: può trattarsi anche di amatoriali, però nel mio caso l’etero piace di più.


Senti, dal punto di vista estetico tu ti presenti come inked&pierced connotandoti fortemente come ‘personaggio’. E’, se vogliamo, un look abbastanza lontano da quello dell’attrice hard media…dico bene?
E’ esattamente quello che voglio creare. Difficilmente una che lavora nel mio settore diventa un personaggio, alla fine è il contenuto che vuoi vedere. Io ho pensato diversamente: esponendoti di più come persona ci sarà sicuramente a chi piaci e a chi no, però chi ti apprezza può capire bene come sei, accorgendosi del fatto che offri un’immagine diversa dal solito. Poi diciamoci la verità, sarebbe stupido snaturalizzare quello che sono dopo aver cercato la mia particolarità per tanto tempo. Cambiare estetica per vendere? Non fa per me. Meglio trovare la chiave per piacere di più a quelle persone che già gradiscono la mia immagine dando quel qualcosa di insolito difficile da trovare altrove…inutile fingere di essere quello che non siamo: non ho più vent’anni, non ho un corpo perfetto. Posso però migliorarmi ogni giorno, cercando di arrivare ai livelli che mi sono prefissata.
E i tuoi partner’?
I miei partner sono adorabili. Si preoccupano per me, si consultano e mi invitano sempre a chiedere l’uno le opinioni dell’altro riguardo al percorso che ho scelto 🙂
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