Bondage Agency è una produzione italiana che esplora, appunto, l’universo bondage e fetish declinandolo all’interno di situazioni stuzzicanti. Ho avuto il piacere di visionare una recente trilogia di video che vede protagonista la bella bondagette Lilli Bayle, sensuale rossa inked, che viene gradualmente sottoposta ad un training sempre più intenso e perentorio da parte di Master Carlo.
Si comincia con ‘The Villain and The Girl from the Apartment’, in cui il contesto è quello dell’home invasion: Lilli viene sorpresa da un ladro mascherato intenta a guardare video bondage sul suo smartphone. La ragazza è terrorizzata dalla presenza dell’estraneo, ma al tempo stesso palesa una certa eccitazione e disponibilità nel farsi legare con corde che le immobilizzano anche le dita dei piedi. Piedi con cui lui, il ladro, si diverte a giocare punzecchiandoli e annusandoli. Una situazione di footfetish conturbante per Lilli, che chiaramente non può reagire o dimenarsi, restando in un indefinito stato di piacere e impotenza. Notevole sul piano registico la chiusura, in cui l’occhio della camera cerca con insistenza lo sguardo di una Lilli stordita, vogliosa ed eccitata.

A seguire abbiamo ‘Straitjacket & Balletboots’. Qui Lilli viene racchiusa in una camicia di forza che, oltre ad inibirle i movimenti degli arti superiori, la stuzzica eroticamente tramite lo sfregamento dei lacci in prossimità della vagina. Il proposito del Master è quello di sottoporla ad una castità forzata impedendole di fatto di masturbarsi e, più in generale, inibendone il benché minimo movimento. Si, perchè ai piedi le vengono infilati degli stivali altissimi e ripidissimi con tacchi proibitivi. Dunque il corpo della modella è costretto a giacere sul letto in preda ad una eccitazione crescente e puntualmente impossibile da soddisfare, di cui Carlo, da bravo Padrone, si fa beffa. Il consueto switch di Lilli che passa dalla totale docilità a sprazzi di un inquieto erotismo frustrato rende la situazione decisamente calda.


A concludere ecco il terzo e ultimo filmato, ‘Pink Rope Workout & Wrapping’. Ora le corde sono di un rosa molto glamour, cosa che ben predispone la nostra Lilli: essere legata è il preludio allo step del ‘packaging’, in quanto il suo corpo viene appunto impacchettato da una stretta pellicola di plastica nera. Di importanza fondamentale qua l’effetto acustico della plastica che si piega ad ogni tentativo di movimento della ragazza: è in questo che il feticista troverà il massimo appagamento. Ad acuire il senso di impotenza ci pensa come sempre il Master, che solleticandole e leccandole i piedi la renderà schiava di un orgasmo che le bende agli occhi contribuiranno a rendere del tutto impossibile. A Lilli non resta che abbandonarsi alla prigione che la avvolge con un senso di estasi, leggerezza e, a suo modo, pacificazione.


Fruire dei tre video in sequenza è un’esperienza appagante, dal momento che le situazioni sono connesse sul piano spazio-temporale. Si ha dunque pienamente il senso di ‘consecutio’ del trattamento bondage nella sua totalità, che trova in Lilli una magnifica rope bunny purosangue. Di assoluto gradimento è dunque il minuto di ‘bonus footage’ che trovate nell’edizione comprensiva dei tre filmati, in cui lo sguardo di una Lilli ben impacchettata si offre alla videocamera per un saluto finale.

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