Figura di spicco nel panorama BDSM italiano, Jennyfer Cruel si distingue per la sua vasta Produzione Video e per i suoi Show ‘Strong’.
Jennyfer, come ti sei avvicinata al mondo del BDSM?
Mi sono avvicinata a questo settore fondamentalmente con casualità per quanto riguarda la frequentazione dei locali. Il tutto è derivato però da una passione precedente che avevo già da molto tempo dentro di me. Quando mi sono avvicinata al mondo dei locali è come se, in realtà, avessi sempre desiderato di farlo: mi sono subito trovata a mio agio in questo tipo di ambienti, per cui ho iniziato subito a lavorarci.
Nel tuo sito parli di ‘Femdom Empire’, ovviamente tu sei una mistress. Come ti poni nei confronti di coloro che manifestano mentalità ed attitudine predisposta allo ‘switch’, quindi al ‘cambiamento di ruolo’ padrona/schiava?
Non è il mio caso. Io mi sono sempre sentita ‘padrona’ nella mia vita, con le persone in ambito lavorativo e via dicendo. Il SM altro non è che uno specchio di quello che già ero: non mi sono dovuta travestire e non ho dovuto fingere nulla, semplicemente ho scoperto quello che già in qualche modo sapevo di essere. La scoperta vera è stata sapere dell’esistenza di un mondo fatto di persone a cui piace subire determinate pratiche ed altre a cui piace farle dominando: in precedenza non sapevo dell’esistenza di ’gerarchie’ fissate con nomenclature ben precise. Ho potuto quindi ‘dare un nome’ a questo mio modo di essere, mistress appunto: in realtà è comunque una cosa che ho sempre avuto addosso.
Possiamo dire quindi che il tuo modo di essere che abbraccia il BDSM parte da input psicologici e da uno status mentale?
Certo, si nasce con una passione, con un modo di essere: lo switch di cui parlavamo prima mi fa un po’ ridere – simpaticamente, eh – perché in realtà io non ho mai sentito dentro di me questa esigenza di ‘cambiare’, di alternare ruoli di comando e sottomissione. Non condivido ma capisco l’esistenza di meccanismi mentali che possono portare a questo. L’apertura mentale sta nel concepire che se tu sei fatto così, io son fatta in un’altra maniera, ognuno con il proprio modo di godere.

Quand’è che hai capito che questo tuo modo di essere, questa tua passione potevi farla diventare anche una professione, un qualcosa di finanziariamente importante?
Fondamentalmente da subito: riuscire a coniugare lavoro e piacere è ciò che io ho fatto nella mia vita: ho sempre seguito le cose che mi piacevano cercando di farne anche un lavoro. Naturalmente la produzione di video si è verificata un po’ dopo, però il sentore il poterci lavorare c’è stato fin dall’inizio.
Ecco, a proposito della tua produzione video sei attiva e presente i tutte le piattaforme del settore. Questi filmati fanno parte di sessioni da te svolte?
Assolutamente no, non vengono fatte sessioni e riprese, non è così che si svolge un video che faccio io. Le mie scene sono appositamente create per poterle poi proporre in vendita online in base alla scelta delle pratiche che a me piace fare e che risultano magari più vendibili di altre. Come nel caso del porno, esistono video un po’ più ‘costruiti’ ed altri basati direttamente su una pratica che non ha bisogno di particolari spiegazioni o accorgimenti.

Mentre invece per ciò che riguarda le sessioni cosa possiamo dire?
Il fare sessioni nel mio caso è una cosa recente, ho preso questa decisione in base ai consigli di chi mi ha detto ‘se ti piace fare il SM, tento vale che inizi a fare anche delle sessioni’. Sinceramente io non le ho mai volute fare e non le facevo fino ad un paio di anni fa. Oggi le faccio raramente, solo se c’è qualcuno che mi contatta ed è veramente motivato, in questo caso volentieri. Quello che non mi piace è tutto ‘il prima’, ciò che precede una sessione: le varie telefonate di conoscenza, i messaggi…anche quello diventa un lavoro che non mi va di fare, perché gli schiavi hanno comunque bisogno di questo tipo di contatti. In questo ambito io son molto schietta: se vuoi fare una sessione con me vieni, mi conosci e decidiamo se fare una pratica anzichè un’altra. Per cui ripeto, numericamente le mie sessioni restano poche e di rado.
Quindi principalmente la tua attività attuale riguarda la realizzazione dei video, di cui si è già parlato, poi ci sono gli spettacoli. A questo proposito se non erro tu hai una diretta settimanale tramite un sito, www.fantasy-girls.com giusto?
Si esatto, è nato questo sito di sexystar e pornostar basato su dirette live che io effettuo prevalentemente ogni Lunedì sera. Il punto di forza di questo sito è che noi non siamo le camgirls della porta accanto, noi abbiamo già i nostri spettacoli e la nostra immagine. Si parte da un’idea simile allo stile delle cam classiche, le richieste che riceviamo vengono però filtrate in base alla nostra preferenza e alla nostra volontà per cui il discorso della monetizzazione è un po’ diverso rispetto a quello delle camgirls. E’ un discorso che funziona, molto divertente: io non l’avevo mai fatto e non c’avevo mai pensato, ma devo dire che in diretta mi diverto e mi piace.

Questo anche per quanto riguarda l’interazione con gli utenti, immagino…
Si, noi possiamo ricevere messaggi e richieste, non vediamo però l’utente che ce le manda. Questa cosa ha anche i suoi lati positivi, se vogliamo: alla fine per me questa cosa è molto divertente anche perché posso viaggiare con la fantasia in base – per dire – alla voce che sento tramite le chiamate. Probabilmente il fatto che io mi diverta così tanto nel fare le dirette dipende anche dal non vedere nessuno in viso, così non mi faccio condizionare dall’immagine di chi chiama.
Poi abbiamo anche la tua attività presso il Sadika Club di Milano…
Come tutti i locali SM è aperto a tutti, ma trattandosi di un genere di nicchia anche chi si approccia per la prima volta ha comunque un’idea di cosa aspettarsi e del perché decide di entrare in un determinato posto.

Non trovi che, nel tentativo di sdoganarlo forse un po’ troppo, il BDSM sia finito per inflazionarsi un po’ venendo esercitato anche da chi non ha la giusta conoscenza e preparazione? Ad esempio, nel settore delle cam non sempre trova una adeguata interpretazione. Questa almeno è la mia impressione…
Come per tutti i mestieri, generalizzando possiamo dire che c’è chi una cosa la sa fare e chi no, ma comunque si accinge a farlo per vari motivi. Facciamo finta che io sia uno schiavo e pretenda di trovare una mistress cercandola ad esempio in una camgirl generalista: questo significa che anche il mio ‘valore’ di schiavo è rasente allo zero e mi accontento magari di veder agitare una frusta. Se invece voglio avere un’esperienza SM ’seria’ mi rivolgerò ad una professionista di questo settore. Può anche essere che l’utente si accontenti ‘della fantasia’ di una pratica, dell’uso di determinate parole che richiamano a quella specifica pratica. Credimi, si tratta di un mondo estremamente vasto, molto più del porno.
Prima abbiamo accennato agli show. Tu fai spettacoli BDSM?
Esatto, i miei spettacoli sono orientati ad un BDSM ’strong’ e li faccio anche in locali ’normali’, nel caso in cui mi arrivi una richiesta. Il SM che porto in giro è qualcosa di completamente diverso dal porno e può sconvolgere, per un motivo o per l’altro. Parliamo di spettacoli che, come detto, sono tutto tranne che soft: per cui la persona che guarda può farsi un’idea ben precisa di quello che è il SM e delle profonde differenze che ci sono con uno spettacolo ‘hard’ inteso come porno. Ovviamente, nel momento in cui io mi esibisco in locali ‘generalisti’ sta a me rendere il mio show gradevole per un pubblico non abituato, o a cui magari non piace il SM: questo sempre in maniera artistica e proponendo pratiche ‘forti’.

Quindi la componente più ‘hard’ dei tuoi spettacoli – laddove per ‘hard’ intendiamo pratiche più o meno estreme – non viene mai meno?
I miei spettacoli sono sempre ’strong’ anche in locali ‘normali’ perché, per fortuna, sapendo quello che faccio e come lo faccio, mi lasciano la libertà di potermi esprimere a modo mio. Non li ho mai proposti io per prima se non in club dedicati esclusivamente al SM, perché so che ogni ambiente ha le sue esigenze differenti.
Il fatto quindi che ti venga richiesto da locali estranei al SM di esibirti con il tuo ‘spettacolo tipo’ è senz’altro una cosa positiva. Questo accade anche all’estero?
Si, anche dall’estero ricevo molte richieste a questo riguardo.

Alcune mistress rinunciano a proporre spettacoli BDSM in contesti abituati agli show di sexy e pornostar per via di una risposta di pubblico non soddisfacente. Non è dunque questo il tuo caso…
In questi casi si vede la differenza della persona…è ovvio che anch’io posso fare degli spettacoli SM in un locale normale e magari trovare una serata in cui nessun cliente vuole salire: a me è capitato di fare spettacoli da sola sul palco, ma è anche successo di coinvolgere persone che, pur non essendo interessate all’inizio, si sono poi divertite e coinvolte comunque con piacere. Ripeto: se vedo qualcuno del pubblico a cui non frega granché del SM sta a me porre le cose in un modo che risulti interessante da vedere.
In base a queste parole immagino che tu abbia vari tipi di spettacoli, che si spingano più o meno ‘oltre’ in base all’interesse suscitato…
Nel SM ancora più del porno lo spettacolo può variare in base alle persone, essendo impostato sul rapporto col cliente. Io devo capire subito con chi ho a che fare, e comportarmi di conseguenza.

Che importanza riveste in tutto questo la componente d’improvvisazione in uno show?
L’improvvisazione è molto importante, ovviamente in base alle cose che io decido di proporre. Lo spettacolo porno in questo senso è più prevedibile, perché tu sai che determinate cose prima o poi le devi fare perché sono previste. Nel SM non c’è niente di scritto, quindi posso decidere di far vedere determinate pratiche ma la parte più figa è proprio quella dell’improvvisazione e dell’inventiva: dipende da cosa mi gira in testa in quel momento, dall’ispirazione che ho. Magari alla fine ne viene fuori uno spettacolo con delle cose che all’inizio non mi aspettavo di fare. Partendo da una base ‘soft’ – quella dello schiaffo o lo sputo, cose che più o meno faccio sempre in uno show SM – le pratiche che poi mi capita di fare sono tantissime, per cui alla fine una serata non è mai uguale all’altra e c’è una variabilità veramente forte.
Per quanto riguarda i prossimi appuntamenti dal vivo? Esiste un calendario nei tuoi social, ad esempio?
Di solito non scrivo mai dove vado, una mia scelta personale. Il locale in cui mi esibisco provvede a pubblicizzare lo spettacolo. Chiaramente, se tramite social qualcuno mi chiede dove sarò in un determinato weekend rispondo e lo faccio sapere…comunque, nel sito in cui sto facendo i live (www.fantasy-girls.com) a breve verrà creata una pagina dove verranno elencate le varie date.

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