Sfatiamo i falsi miti 
Stereotipi e luoghi comuni
Le moltissime persone che si approcciano per la prima volta a questo mondo, pensano la maggior parte delle volte di conoscerlo, o quantomeno masticarlo almeno un parte, e poter dire la loro in completa libertà.
Di fatto, spesso mi è capitato di parlare con clienti saccenti, che (senza capire minimamente alcune dinamiche a me familiari) mi proponessero sessioni al limite della decenza e ben lontane dal mio ruolo dominante all’interno di un gioco sano e consensuale.
E quindi, a conseguenza di questo dilagare infinito di informazioni sbagliate, ho deciso di mettere un punto all’argomento e fare (secondo mia esperienza) chiarezza su alcuni stereotipi ricorrenti alquanto fastidiosi, come:
- BDSM = escortaggio:
(concetto trito e ritrito e corretto solo se applicato alla sola legge Italiana)
- Alcune pratiche Fetish possono essere applicate a un rapporto ‘vanilla’:
(nonostante la similitudine, prendono comunque una nuova forma in un contesto BDSM e viceversa)
- Il BDSM è qualsiasi cosa noi reputiamo tale:
(la chiave di lettura è prettamente personale, ma esso fa RIFERIMENTO ad alcuni capisaldi ben specifici che lo differenziano dalle altre forme di sessualità alternativa)
- Una relazione BDSM è paritetica:
(si fonda OBBLIGATORIAMENTE su una gerarchia ben precisa di cessione di potere consensuale dalla parte sottomessa verso quella dominante e non il contario)
- ‘Amore è BDSM’:
(questi due concetti sono agli antipodi, possono coesistere solo raramente e in determinate occasioni)
- Fetish e BDSM sono la stessa cosa:
(differiscono concretamente sia per pratiche che per ‘contenuto’)
- ‘50 sfumature di grigio’, ‘365 days’ ecc ecc:
(non sono assolutamente esempi di dominazione ‘sana’ e veritiera)
- La sola vendita di foto di piedi è BDSM:
(anche se oramai sdoganata, questa pratica non è minimamente paragonabile a quanto ampiamente detto sopra)
Questi sono solo alcuni dei tanti luoghi comuni a cui voglio dare risposta, soprattutto perché rischiano di mistificare la percezione delle persone (soprattutto novizie) all’interno di questo mondo, che già di per sé possiede confini molto labili e mutevoli.
Il BDSM è di chi ‘lo fa’ e non di chi lo professa
A parole il BDSM è considerato un po’ da tutti un argomento limite, che però, a quanto pare, non è immune da false credenze né tantomeno da idee fuorvianti.
Da operatrice in prima linea, posso asserire che le correnti di pensiero sono molteplici e tutte validate da chi le pratica… anche nel modo sbagliato.
Nello specifico, mi riferisco a tutti quelli che accostano il BDSM al SESSUALMENTE ESPLICITO, al PORNO e al SESSO FEMDOM-VANILLA, che anche se parzialmente collegati ad esso, restano completamente scissi alla realtà dei fatti.
L’equazione è sempre la stessa:
[FEMDOM = FEM + DOM, DOMINAZIONE FEMMINILE] VANILLA
Noi Mistress d’altronde, sappiamo benissimo cosa concerne il nostro ruolo e cosa no.
Lo viviamo sulla nostra pelle giorno per giorno, portando avanti con rispetto ciò in cui crediamo, e sicuramente non da liquidare come un mero atto ‘sessuale’.
FARE BDSM per me è qualcosa di molto più alto e complesso, che non finisce nel provare piacere fisico, ma va ben oltre, appagando la mente e tutti i sensi collegati.
Mantenere la tensione del piacere manipolando le sensazioni e incanalandole verso nuove vie infatti, è un gioco di feeling basato sulla complicità, che di solito non è minimamente coinvolta nella meccanicità di una semplice prestazione tra due ‘sconosciuti’.
Deve sussistere una connessione psicologica di empatia e comprensione, profonda ma allo stesso tempo distaccata, da ritenersi unica e quasi perfetta.
E’ come un equilibrio, un vero e proprio collante tra le parti, che le rende per qualche momento unite in’unica intesa consensualmente accettata.